Per accoglierlo in grande stile i sostenitori hanno realizzato una sua statua dorata vestita con i colori della bandiera americana, una bacchetta magica nella mano sinistra e un manifesto intitolato “We the people” nella destra. E lui, The Donald, non li ha delusi. «Mi siete mancati», ha esordito Trump nel suo discorso, il primo dopo aver lasciato la Casa Bianca, durante la Conservative Political Action Conference (CPAC) di Orlando, Florida. «Il viaggio cominciato quattro anni fa è tutt’altro che finito», ha annunciato a conferma della volontà di non ritirarsi dalla scena politica e di non lasciare il Great Old Party, smentendo le ipotesi degli ultimi giorni di voler fondare un terzo partito alternativo ai Repubblicani. E, come prevedibile, non sono mancati gli attacchi al rivale nelle ultime elezioni: «Joe Biden si sta rivelando ancora più disastroso di quanto avessi immaginato». La sfida è lanciata, per un dualismo, il loro, destinato forse a ripetersi alle Presidenziali del 2024.
Ricandidatura – Per circa 90 minuti Donald Trump ha animato la giornata conclusiva del CPAC. L’evento, iniziato il 25 febbraio, ogni anno riunisce i politici e gli attivisti dell’ala più a destra dei repubblicani. In passato si svolgeva in un centro congressi nello stato del Maryland, ma stavolta è stata preferita Orlando, non lontano da dove risiede il tycoon. Il nome dell’ex presidente ha avuto un ruolo dominante: chiunque abbia parlato prima di lui in un modo o nell’altro lo ha citato. Tra questi il senatore Ted Cruz, che è stato perentorio: «Lasciate che ve lo dica, Donald J. Trump non va da nessuna parte». Ipotesi poi rilanciata dal diretto interessato. «Potrei decidere di batterli una terza volta». Terza volta perchè la convinzione di essere stato vittima di brogli nelle ultime presidenziali e quindi di avere vinto non lo ha abbandonato. «Queste elezioni sono state truccate, hanno cambiato l’esito del voto. È una vergogna. Gli abusi del 2020 non devono accadere mai più, non dobbiamo più permetterlo». L’opposizione a Joe Biden resta serrata. «Tutti sapevamo che sarebbe andata male, ma nessuno di noi immaginava che sarebbe andata così male. Ha vissuto il peggior primo mese da presidente nella storia moderna». Numerose le accuse al governo democratico: si passa dalla riapertura del confine con il Messico alla distruzione di molti posti di lavoro fino alla cancellazione del progetto Keystone XL, rinunciando a costruire un gasdotto che colleghi Stati Uniti e Canada. «Con Biden siete passati dall’America First all’America Last». Trump guarda con attenzione alle elezioni di mid-term del 2022, con l’obiettivo di riconquistare la maggioranza al Senato, in modo da rendere il suo avversario una «lame duck», un’anatra zoppa.
Compattare il fronte – Per il suo rilancio politico, Trump sa quanto sia importante avere un Partito Repubblicano compattato attorno a lui. Per questo ha bollato come «fake news» le voci che lo voci che lo vogliono come promotore di una terza forza politica. «Non frammenteremo il nostro potere, l’unità è la nostra forza». E se la prende con la «manciata di mediocri politici dell’establishment di Washington», ovvero i senatori che hanno votato contro di lui per l’impeachment dopo i fatti del Campidoglio del 6 gennaio. Il riferimento è soprattutto a Mitch McConnell, capogruppo al Senato, e la deputata Liz Cheney, entrambi a più riprese critici nei suoi confronti. Per adesso, i sondaggi sembrano andare contro i propositi di Trump. Durante lo stesso CPAC, il 55% dei presenti ha dichiarato di volere il tycoon come prossimo candidato, mentre un’altra indagine, condotta da Politico-Morning Consult Poll, ha evidenziato che il 54% degli elettori repubblicani lo appoggerebbe alle primarie del partito. L’appoggio per Trump c’è, ma non è ancora così unanime come lui vorrebbe.
Accuse – Le invettive del suo discorso hanno spaziato su molti ambiti. A partire dai media, «nemici del popolo», e i social: «Bisogna punire Big Tech e i social media, da Twitter e Facebook, quando silenziano la voce dei conservatori. E se non lo fa il governo federale lo devono fare i singoli stati». Un altro passaggio riguarda le atlete transgender che, a suo parere, rischiano di uccidere lo sport femminile. «Molti nuovi record sono stati battuti, troppi sono stati frantumati. Le giovani atlete sono furiose perché sono adesso costrette a competere contro chi è biologicamente nato maschio». Questo tema potrebbe essere un richiamo al recente voto del Congresso per l’Equality Act, con cui i democratici hanno esteso la protezione dei diritti civili (contenute nel Civil Rights Act del 1964) anche alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Il che, secondo i repubblicani cattolici, comporterebbe violazioni alla libertà religiosa. Più curiosa l’ultima vittima delle accuse di Trump, ovvero le pale eoliche. Come già detto in passato, non ne capisce l’utilità, lo infastidisce il rumore e causerebbero la morte di molti uccelli: «Andate sotto le turbine, è un cimitero di volatili»