Gaza, 15 Novembre 2012

L'operazione militare "Colonna di Nuvola" colpisce la Striscia di Gaza

Colonne di fumo su Gaza, come non se ne vedevano dal 2008. Gli attacchi “mirati” dell’aviazione israeliana sulla Striscia governata da Hamas proseguono per il secondo giorno. I militanti palestinesi rispondono con un fitto lancio di razzi Qassam sulle città meridionali dello Stato ebraico, dove la popolazione è tornata nei bunker.

Nella sola giornata di oggi, l’Iron dome, il sistema di intercettazione missilistica messo a punto dai militari israeliani, è entrato in funzione più di 13 volte. Finora sono tre le vittime israeliane, mentre il numero di quelle palestinesi supera le 11.

In migliaia giovedì mattina hanno partecipato ai funerali di Ahmed Jabari, il comandante delle brigate al-Qassam ucciso il giorno prima da Israele con un missile teleguidato. Prima delle celebrazioni non sono mancati gli appelli della leadership politica di Hamas, in particolare al Presidente egiziano, Mohammed Morsi. Già poche ore dopo l’attacco l’Egitto aveva richiamato il proprio ambasciatore in Israele, e il suo presidente aveva parlato di “aggressione inaccettabile” da parte di Israele.

Dalla Casa Bianca hanno comunicato che Barack Obama sostiene il diritto all’autodifesa di Israele, ma chiede al premier Benjamin Netanyahu di evitare a tutti costi “vittime civili”. Al centro delle preoccupazioni rimane però il Trattato di pace firmato nel 1979 dal presidente egiziano Sadat e dal primo ministro israeliano Begin. Un accordo che oggi appare sempre più debole.

Carlo Marsilli