Il Brasile avrà a breve un nuovo Presidente ma in questo momento è fermo a causa delle proteste dei camionisti. Dopo la vittoria di Lula sono scesi in piazza i sostenitori dell’avversario Bolsonaro. La richiesta è di rivedere il risultato elettorale. Le conseguenze sono i blocchi dei rifornimenti.

I disordini   Molti camionisti hanno iniziato a bloccare le strade per protestare contro la sconfitta del leader di destra. Queste manifestazioni, che secondo Bolsonaro nascono «da un sentimento di indignazione e di ingiustizia per il processo elettorale», mettono a rischio il rifornimento alle città del Paese dei generi di prima necessità.

I numeri — Domenica 30 ottobre Lula, leader del Partito dei lavoratori, ha avuto la meglio sul presidente uscente Bolsonaro, imponendosi con un punto percentuale di vantaggio al ballottaggio finale (50,9% contro 49,1%). Una vittoria che però il leader del Partito liberale non ha accettato apertamente. Dopo due giorni di silenzio, si è presentato di fronte ai giornalisti e, senza comunicare le sue prossime mosse, ha dichiarato che «continuerà a rispettare la Costituzione», ringraziando i «52 milioni di elettori» che lo hanno votato.

Ignacio Lula da Silva

Il ritorno — Questa nuova vittoria elettorale per Lula rappresenta un riscatto personale, dopo gli anni passati in prigione.. Nato in una famiglia modesta ha iniziato a lavorare quando era ancora minorenne, cimentandosi nei lavori più disperati: lustrascarpe, venditore, e infine operaio in una fabbrica di componenti per auto dove, a causa di un incidente sul lavoro, perse un dito della mano sinistra (questa la ragione del nomignolo «nove dita» affibbiatogli dal rivale Bolsonaro). Nel 2003 è diventato Presidente della Repubblica Federale Brasiliana, guidando il Paese in una fase di notevole crescita economica. nei suoi due successivi mandati (2003-2011) riuscì a consacrarsi come icona della sinistra sudamericana e mondiale. Oggi, dopo 10 anni da quando ha lasciato il potere, sta per tornare alla carica più alta del Brasile. Nel mezzo una detenzione per corruzione avvenuta nel 2017: accusa poi ribaltata, quando venne accertato che il processo era stato svolto in modo non imparziale.