Militanti di Alba Dorata

Militanti di Alba Dorata, partito neonazista greco

Saranno le elezioni più euroscettiche della storia. In molti ci scommettono: nelle consultazioni per eleggere il prossimo Parlamento europeo le formazioni populiste trionferanno. Eppure, proprio per la loro natura antisistema e perché non saranno collocate in nessuna famiglia (come il Pse o Ppe), potrebbero finire per essere irrilevanti.

Secondo uno studio della London School of Economics i partiti populisti triplicheranno la loro presenza, ma questo non influenzerà il funzionamento delle istituzioni. Spaventa la presenza della formazione greca neonazista Alba Dorata, che in Europa però è destinata a non avere interlocutori politici. Con ogni probabilità entrerà nel gruppo misto. Secondo un documento dell’Istituto Jacques Delors i non collocati triplicheranno i loro seggi, passando dal 27 del 2009 a 89 nel 2014, ma non riusciranno a impedire la formazione di maggioranze.

Si stima che le due formazioni maggiori Partito Socialista Europeo e Partito Popolare Europeo si equivarranno in termini numerici (213 e 209 seggi) e la necessità di dialogo tra le due forze sarà molto forte. È probabile la formazione di una grande coalizione, che potrebbe inglobare i liberali dell’Alde o i Verdi, ma è inverosimile che si costituisca un rapporto di collaborazione anche con le forze populiste dal volto più istituzionale, come il Front National. Il partito nazionalista di Marine LePen guadagnerà 17 seggi (ora ne ha 3), ma non serviranno a creare influenza.

Non è un fattore trascurato e, per questa ragione, LePen sta cercando di creare un’alleanza transnazionale tra partiti nazionalisti. È quasi un paradosso, ma si sta costruendo un legame con Geed Wilders, leader del partito islamofobo olandese. Il loro obiettivo è arrivare al 30% dei seggi, solo così potrebbero intaccare i due partiti maggiori. Su 766 seggi totali del Parlamento dovrebbe conquistarne 229, ed è un risultato fin troppo ambizioso.

A sinistra, tra Pse, Verdi e Gue (formazione delle sinistre radicali) ci sono visioni diverse sulle politiche economiche, ma una vicinanza storica, che non c’è tra i partiti xenofobi. Formazioni di lunga tradizione, come Lega Nord è stata cacciata dal gruppo dei liberali. Mentre anche tra formazioni di estrema destra, come l’ungherese Jobbik e Alba Dorata, non c’è alcun dialogo.

Formazioni come il Movimento 5 Stelle vivono la stessa condizione, con 19 possibili seggi nel nuovo Parlamento, ma senza veri interlocutori in Europa. Il partito euroscettico inglese Ukip sta provando a creare un rapporto, ma il tempo è poco e non ci sono molti punti di convergenza. Se il M5S propone l’uscita dall’euro, Ukip vuole sospendere gli accordi di Schengen, d’altronde non il Regno Unito non è nella moneta unica. E una soluzione di compromesso sembra lontana.

Vincenzo Scagliarini