Via libera all’unanimità del piano europeo contro i trafficanti di esseri umani, approvato dai ministri degli Esteri europei il 22 giugno. Lo conferma lady Pesc, Federica Mogherini, sottolineando che «l’obiettivo sono i trafficanti, non i migranti». La missione affiancherà Triton, creando un doppio canale di intervento. Da una parte i piani già attivati per il salvataggio dei migranti, mentre dall’altra, con “Eu Navfor”, si vogliono colpire i barconi e i trafficanti. Roma sarà il centro di comando sotto la supervisione dell’ammiraglio Enrico Credendino. Il coordinamento “sul campo” e il monitoraggio sarà affidato alla portaerei italiana Cavour. Per rendere operativa l’operazione al 100 percento si attende la risoluzione Onu nei confronti della Libia. E’ necessaria l’istituzione di un governo unico con cui dialogare e stringere patti e permettere alle navi europee di raggiungere le acque territoriali libiche e colpire i trafficanti.
Ma sul tavolo del Consiglio Europeo del prossimo giovedì c’è anche la questione “quote”. Italia e Germania spingono per l’obbligatorietà, da parte dei singoli Stati, di accettare la redistribuzione dei migranti, ma il fronte dei contrari è molto ampio. In testa i Paesi dell’est e baltici. Al netto di revisioni dell’ultima ora, la bozza che verrà discussa il 25 giugno prevede una sorta di “obbligatorietà volontaria”, cioè senza vincoli da parte di Bruxelles. La decisione spetta, quindi, ai singoli Stati.
Saranno previsti anche aiuti finanziari ai Paesi in prima linea come Italia e Grecia e un alleggerimento della pressione migratoria. Entro luglio la Commissione dovrà precisare il modo in cui l’agenzia Frontex intende portare “immediato sostegno” ai Paesi di frontiera più soggetti all’arrivo dei migranti.
Alessio Chiodi