Centinaia di yemeniti sarebbero stati arruolati con la forza dalla Russia per combattere sul fronte ucraino. Secondo il quotidiano britannico Financial Times è questa la nuova mossa del presidente russo Vladmir Putin nel conflitto contro Kiev. Spinti da false promesse, uomini dallo Yemen sarebbero arrivati con l’aiuto del movimento filo-iraniano degli Houti, sempre più legato a Mosca.
La ricostruzione – Il Financial Times ha riportato le testimonianze di alcune nuove reclute. Sarebbero arrivate in Russia con la promessa di un lavoro con alto stipendio nell’industria manifatturiera e la possibilità di ottenere la cittadinanza russa. Tutto ciò per tramite di una compagnia di viaggi in Oman vicina alla causa degli Houti, gruppo armato che ha preso il controllo di estese aree dello Yemen compresa la capitale Sana’a. Una volta in Russia, gli yemeniti coinvolti sarebbero stati mandati forzatamente al fronte, seppur privi in vari casi di esperienza militare.
I legami tra Russia e Houti – Il diplomatico Tim Lenderking, inviato speciale degli Stati Uniti per lo Yemen, ha spiegato che il tentativo russo sarebbe quello di rafforzare i legami con gli Houti, anche nell’ottica di nuovi trasferimenti di armi. «Sappiamo che c’è personale russo a Sana’a che aiuta ad approfondire questo dialogo – ha affermato Lenderking – I tipi di armi di cui si sta discutendo sono molto allarmanti e consentirebbero agli Houthi di colpire meglio le navi nel Mar Rosso e forse oltre». A fine ottobre 2024, il Wall Street Journal aveva raccontato come la Russia stesse inviando dati satellitari ai miliziani yemeniti sostenuti dall’Iran. Dati raccolti per attaccare le navi occidentali nel Mar Rosso con missili e droni militari.
Le reclute precedenti – La Russia di Putin aveva già reclutato migliaia di mercenari provenienti da vari paesi e di soldati legati a eserciti regolari esteri. Secondo alcune ricostruzioni, dal Nepal dovrebbero essere arrivati in 15 mila per combattere in Ucraina. Tra le fila russe sono presenti poi cittadini indiani e, dopo l’accordo con la Corea del Nord di Kim-Jong un, sono giunti oltre 10 mila militari delle truppe nordcoreane. Per evitare una crescita del malcontento interno per via degli sforzi bellici, l’intento di Putin è quello di guardare sempre di più a paesi e forze alleate per ottenere uomini abili al combattimento. Nonostante le difficoltà nell’avere sotto mano numeri certi, varie fonti riportano infatti che a fine ottobre morti o feriti nell’esercito russo sarebbero stati tra le 600 mila e le 700 mila unità. Ottobre 2024 sarebbe inoltre il mese con più perdite dall’inizio del conflitto.