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Nessuna messa al bando per l’Npd, l’organizzazione tedesca di estrema destra. Secondo la Corte suprema, il Partito nazionalista non rappresenta un pericolo per l’ordine democratico. Sebbene persegua obiettivi anticostituzionali, “non ci sono elementi concreti tali da suggerire che la sua azione possa avere successo”, ha dichiarato il presidente Andreas Vosskuhle. I dirigenti del partito possono così cantare vittoria (Sieg) su Twitter.

Pochi consensi. Il consenso dell’Npd – oggi il presidente è il 39enne Frank Franz – è minimo. Conta cinquemila aderenti su una popolazione di 86 milioni. È rappresentato solo nelle amministrazioni locali perché il Bundestag prevede un superamento della soglia minima del cinque per cento. E il partito non riesce a raggiungerla, fermandosi all’uno per cento dei consensi. Nel settembre 2016 è dstato sconfitto nel Land Meclemburgo-Pomerania, perdendo l’ultima regione in cui continuava a essere rappresentato. E la situazione non cambia a livello internazionale: al Parlamento Europeo l’Npd ha vinto un solo seggio nelle elezioni del 2014. Secondo i giudici di Karlsruhe i numeri sono troppo bassi, e la presenza sul territorio minima, per farne una minaccia dell’ordine costituzionale. L’ideologia ultra nazionalista, antidemocratica, razzista e antisemita – che continua a definire il partito, nato nel 1964 dall’unione di movimenti di estrema destra – sarebbe quindi superata dal fatto evidente della sua irrilevante presenza sul territorio.

Tentativi falliti. La richiesta di mettere fuorilegge il Partito non è nuova. Il primo tentativo, presentato dal governo e dalle camere parlamentari, risale al 2003. L’obiettivo era fallito dopo la scoperta della presenza nel movimento di due agenti dei servizi segreti che avevano avuto un ruolo centrale nel definirne le attività. Non si riuscì a capire quanto l’infiltrazione avesse influenzato i comportamenti del partito e la Corte aveva deciso di rifiutarne la messa al bando. Ora il tentativo, promosso dal Bundesrat regionale, è stato motivato dopo una serie di omicidi a sfondo razziale commessi da tre militanti neonazisti appartenenti al gruppo Clandestinità nazionalsocialista, vicino all’Npd. Entrambi, dichiaratamente xenofobi e anti-immigrati, sostengono che unicamente il popolo tedesco ha diritto a vivere in Germania. Solo in due occasioni la Corte costituzionale tedesca ha messo fuorilegge un partito. Era il 1952, con il Partito socialista del Reich, e il 1956, con il Partito Comunista di Germania.