«Non tratteremo e saremo implacabili». È un Hollande sicuro e deciso contro il terrorismo quello che ha parlato giovedì 5 febbraio, durante la conferenza stampa di inizio anno all’Eliseo. Il presidente francese ha trattato diversi temi della minaccia terroristica seguita alla strage di Charlie Hebdo, fino al ruolo dell’Europa rispetto alla situazione in Ucraina e alle nuove richieste del primo ministro greco Alexis Tsipras.
I 17 morti degli attentati del 7, 8 e 9 gennaio hanno lasciato una scia di inquietudine nell’opinione pubblica francese. Secondo una rilevazione di Ifop oltre il 93 per cento dei francesi si sente minacciato per vari motivi. Un altro sondaggio realizzato per Le Monde e Europe 1 ha invece rilevato che oltre il 72 per cento degli intervistati prova sentimenti di collera dopo gli attentati di gennaio. Per il presidente, che nel mese di gennaio ha visto balzare la sua popolarità di oltre 20 punti percentuali, la Francia «è stata colpita in quello che ha di più sacro: la libertà d’espressione, la Repubblica, l’eguaglianza». Il piano che Hollande e l’esecutivo Valls stanno mettendo a punto dovrà essere attuato nel rispetto “ineccepibile” delle libertà pubbliche. Libertà fortemente ancorate alla laicità, che rimane «un principio, non è negoziabile, fa parte dei valori e delle regole di diritto». Tra le misure di sicurezza anche un servizio civile universale, che però rimarrà facoltativo e aperto a tutti i cittadini.
Hollande non parla solo dei problemi interni, ma anche di Grecia, con un forte richiamo alla comunità. Il presidente si è rivolto in particolare al neo-presidente greco: «Ho detto a Tsipras vai a trovare la cancelliera, perché è ciò che si deve fare quando si appartiene a una comunità. E lei ti riceverà». Non solo. Per Hollande, che rivendica per la Francia un ruolo chiave nel mantenimento della comunità europea, Tsipras deve capire che bisogna rispettare le regole e impegni. Per il presidente la decisione della BCE di bloccare i rifinanziamenti ordinari alle banche greche rimane legittima ed è il segno evidente che greci ed europei devono mettersi intorno ad un tavolo per discutere.
Nel corso della conferenza stampa, il presidente ha annunciato un doppio viaggio, a Kiev e Mosca, insieme proprio alla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Una decisione spiegata così: «Siamo in presenza di una guerra, e di una guerra che può essere totale». Lo scopo della missione, spiega ancora il presidente, non è quello di parlare ma di trovare un testo e una tregua che vadano bene a tutte le parti. «La Germania ha dei legami economici forti con l’est dell’Europa, con la Russia. La Francia è una grande nazione europea, ha un rapporto storico, politico, economico con la Russia».
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Oltre a Francia e Germania c’è posto anche per l’Europa nel discorso di Hollande: «Se facessi un’Europa di sinistra sarebbe piccola in questo momento, ma non voglio nemmeno un’Europa di destra, perché non è la mia concezione, faccio l’Europa e basta. L’Europa non è quella ricca contro quella povera, quella del sud contro quella del nord, è l’Europa e basta».
Alberto Bellotto