La parola “razza” sarà cancellata dalla Costituzione francese. La promessa, fatta in campagna elettorale dal presidente Francois Hollande, sottolinea come la Francia sia «fiera delle sue molteplicità e del suo mix etnico». Radio France Inter ha annunciato  che il Parlamento si riunirà prima dell’estate per discutere di questa modifica che ha già suscitato numerose polemiche.

L’idea è stata marcata come “ridicola” dai rivali di centrodestra, a partire dall’ex presidente Nicolas Sarkozy, critico verso «l’idea di modificare un testo scritto col sangue dei francesi liberi, dei membri della resistenza, dei fucilati e dei deportati nei campi di sterminio». L’ex inquilino dell’Eliseo, in campagna elettorale, schernì il suo avversario: «Ecco il progetto che Hollande propone alla Francia: fare la guerra al dizionario!». Attribuendo ad Hollande il merito di aver individuato una delle priorità dei francesi, Sarkozy disse: «Ogni giorno incontro molti francesi, che mi confessano che c’é una questione che li tormenta e non li fa dormire la notte: la presenza della parola razza nel preambolo della costituzione. Vengo continuamente fermato per strada da persone che mi implorano di sopprimerla». Se per battere il razzismo basta abolire la parola razza, concluse «allora io propongo che si eliminino le parole disoccupazione perché non ci siano più disoccupati e povertà perché non ci siano più poveri!».

L’articolo 1 della Costituzione in vigore dal 1946 recita: “La Francia è una repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione”. Una dichiarazione che resta oggi valida che non vieta, però – secondo l’attuale presidente socialista – di modificare un termine che al tempo della stesura del documento era di uso comune, ma non più oggi nelle società multietniche. «L’unica razza è l’Umanità» disse Hollande in campagna elettorale, sottolineando che «non c’é posto nella République per la razza».

Silvia Morosi