Iniziano con un incontro inaspettato i lavori del G20 a Nuova Delhi. Nonostante le indiscrezioni che davano come impossibile un bilaterale, un breve faccia a faccia tra Anthony Blinken, segretario di Stato Usa, e Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, c’è stato. L’incontro informale sarebbe durato appena dieci minuti, durante i quali Blinken avrebbe ribadito tre punti: il sostegno americano a Kiev con l’obiettivo di portare a termine la guerra, l’invito a ritirare la sospensione da parte russa del trattato sulle armi nucleari New Start e la richiesta di rilasciare Paul Whelan, in questo momento detenuto in un carcere a otto ore da Mosca con l’accusa di spionaggio. Il contenuto della discussione, che è stato fatto trapelare alla stampa tramite un funzionario americano a patto dell’anonimato, non è stato confermato dalle autorità di Mosca. «Non ci sono stati negoziati», ha riferito l’agenzia russa Interfax, che comunque conferma che il breve dialogo è avvenuto. Secondo la fonte anonima, Blinken non avrebbe avuto l’impressione di un potenziale cambiamento a breve termine nelle azioni russe in Ucraina.

Le richieste formali – C’era stato già uno scontro a distanza tra Blinken e Lavrov. Il segretario di Stato Usa aveva parlato del rinnovo degli accordi sull’esportazione del grano ucraino, che scadranno alla fine di marzo. «È imperativo che il G20 si esprima a favore dell’estensione e dell’ampliamento dell’iniziativa sul grano per rafforzare la sicurezza alimentare dei più vulnerabili», aveva affermato Blinken. Da Lavrov era arrivata l’accusa secondo la quale l’Occidente starebbe affossando ogni tentativo di rinnovare gli accordi: «L’Occidente ha sacrificato tutte le questioni che dovrebbero essere al centro dell’agenda del G20 per le sue ambizioni in Ucraina».