«Rafforzare l’alleanza atlantica e mandare un messaggio a Russia e Cina». Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha chiarito gli obiettivi del suo primo viaggio in Europa mentre stava salendo le scalette dell’Air Force One. L’inquilino della Casa Bianca è atterrato nella notte del 10 giugno in Gran Bretagna per dirigersi in Cornovaglia dove, dall’11 al 13 giugno, i leader delle potenze del G7 si riuniranno per discutere il futuro globale post-pandemico. Il summit è la prima tappa di un viaggio continentale che toccherà anche Belgio e Svizzera.

Covid e Cina – Prima dell’apertura dei lavori del G7, il presidente Usa ha annunciato un accordo con Pfizer per la distribuzione di 500 milioni di dosi di vaccino a oltre 100 Paesi, dosi che gli Stati Uniti acquisteranno a prezzo ridotto. Stando ai primi dettagli emersi, il piano di immunizzazione prevede la distribuzione dei primi 200 milioni di fiale nel 2021 e delle rimanenti il prossimo anno. La battaglia contro il Covid rientra nei temi su cui ruoteranno le discussioni del G7, poiché la lotta alla pandemia rientra nella strategia di contrasto a Pechino che Biden sta portando avanti dall’inizio del proprio mandato. Proprio in questo senso, Biden intende rafforzare l’alleanza coi partner europei, ai quali il presidente statunitense chiederà di dissipare le ombre dei rapporti politici, economici e commerciali con la Cina. Biden avrà occasione di discuterne faccia a faccia con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio Mario Draghi e, forse, anche con il suo omologo francese Emmanuel Macron.

Franklin D.Roosevelt e Winston Churchill ritratti dopo aver siglato la “Carta Atlantica” (agosto 1941)

Le nuove alleanze atlantiche – Il primo confronto per Biden sarà con Boris Johnson: insieme al coinquilino di Downing Street, verrà presentata una “Carta Atlantica”, ovvero un patto formale tra Londra e Washington per affrontare sinergicamente la ripresa post-pandemica e la lotta al cambiamento climatico. L’accordo richiama la “Carta” siglata da Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill nell’agosto del 1941: allora, i leader anglosassoni stabilirono i princìpi che avrebbero guidato la ricostruzione post-bellica, gettando di fatto le basi per la nascita dell’Organizzazione delle Nazioni unite e dell’Alleanza atlantica. Ancora una volta, dunque, viene riaffermato il legame speciale che unisce Londra e Washington. A proposito di Nato, il 14 giugno Biden atterrerà a Bruxelles per partecipare a un summit delle forze atlantiche e a un vertice dell’Unione europea, durante il quale il presidente Usa spingerà Europa e Gran Bretagna a mediare sulla questione dell’Irlanda del Nord.

Il confronto con Mosca – L’ultima tappa del viaggio nel Vecchio continente sarà Ginevra. Qui il 16 giugno Biden incontrerà, per la prima volta di persona, Vladimir Putin. L’intenzione di Washington consiste in una stabilizzazione dei rapporti con Mosca, anche per ottenere un’intesa su clima e armamenti nucleari. In cambio, il Dipartimento di Stato americano chiederà al Cremlino di interrompere cyber-attacchi e interferenze nella politica interna statunitense. Un incontro, quello tra Biden e Putin, che avverrà a sessant’anni esatti dai colloqui di Vienna tra John Fitzgerald Kennedy e Nikita Krusciov. Allora, il giovane presidente americano e il leader sovietico discussero della situazione tedesca: risultato dei burrascosi incontri di quel giugno fu l’edificazione, nemmeno due mesi più tardi, del muro di Berlino.