Parlare di sicurezza e difesa nella città simbolo della catastrofe nucleare che sembra, dopo 80 anni, tornare a minacciare il mondo. È tutto pronto in Giappone per il G7 di Hiroshima al via domani, venerdì 19 maggio, dove i leader dei Paesi più industrializzati al mondo si ritroveranno per una “tre giorni” di incontri legati a temi economici e di sicurezza globale. Sul tavolo previste nuove sanzioni per la Russia e un possibile «vertice di pace» sull’Ucraina. Si parlerà anche di Cina, con una dichiarazione finale che per la prima volta metterà nero su bianco le preoccupazioni dei paesi occidentali circa l’assertività militare di Pechino. Alla vigilia del summit la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il premier giapponese Fumio Kishida per il primo bilaterale. Toccata e fuga invece per il presidente americano Joe Biden, che chiamato a rientrare negli Stati Uniti per risolvere il nodo del debito americano non proseguirà il suo viaggio nel Pacifico.

Sicurezza e difesa – Tema centrale del vertice sarà la sicurezza. Militare ed economica. Come anticipato dall’agenzia Reuters, durante il summit saranno proposte ulteriori sanzioni contro l’aggressione russa dell’Ucraina. Le nuove misure, che colpiranno commercio ed energia, saranno indirizzate a prevenire l’intervento da parte di Paesi terzi che aiuterebbero la Russia a schivare le sanzioni già vigenti. Sempre secondo Reuters i leader discuteranno anche l’idea di un «vertice internazionale di pace sull’Ucraina» e non si esclude la partecipazione all’incontro del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.
La sicurezza militare è tema caro soprattutto al Paese ospitante del summit. Unico membro asiatico del vertice, il Giappone di Kishida sta provando a rafforzare i rapporti militari con i partner oltreoceano. Un primo successo in questo senso è arrivato con l’annuncio da parte del premier britannico Rishi Sunak di uno “storico” accordo con Tokyo per intensificare la collaborazione tra le forze armate dei due Paesi. Londra invierà una portaerei nel Pacifico nel 2025 e saranno intensificate le esercitazioni congiunte con le forze di autodifesa giapponesi.

Ombre cinesi – Dopo la Russia, l’altro elefante nella stanza nipponica di questo G7 è la Cina. Durante il vertice i leader discuteranno di strategie per contenere i meccanismi di «coercizione economica» di alcuni Paesi. Il riferimento è naturalmente a Pechino e alla crescente influenza, politica e militare, del governo cinese in alcune aree del mondo, in particolare nel cosiddetto Sud globale. Non a caso la presidenza giapponese ha deciso di invitare come Paesi extra-G7, tra gli altri, Corea del sud, Vietnam, India e Indonesia. Sicurezza internazionale e sicurezza commerciale sono tematiche intrecciate a doppio filo secondo Kishida. A questo proposito il premier giapponese ha annunciato che anche il tema delle catene di approvvigionamento di prodotti tecnologici e soprattutto di semiconduttori sarà oggetto di discussione del vertice.

Bilaterale Meloni Kishida al G7 di Hiroshima. Fonte: ANSA

La prima di Meloni – La presidente del Consiglio è stata la prima  ad arrivare in Giappone, in quello che è il primo vertice di alto livello per la premier dopo il G20 di Bali. Accolta dai media locali con dubbio e scetticismo per l’eccessiva ambiguità del Paese nei confronti della Cina, nel bilaterale di questa mattina con Kishida Meloni ha definito «fondamentale» il rapporto con Tokyo. «In questa fase è fondamentale che noi lavoriamo insieme per la sicurezza e per la sicurezza economica», ha dichiarato, sottolineando il ruolo di «responsabilità» delle due potenze.

Il summit arriva in un momento particolarmente delicato per le relazioni tra governo italiano e alleati occidentali. L’esecutivo è chiamato a decidere sul Memorandum of Understanding firmato dal governo Conte nel 2019 con la Cina come parte della Via della Seta, in scadenza a marzo 2024 con rinnovo automatico. Unico Paese del G7 ad avere aderito all’iniziativa, l’Italia è sotto pressione da parte di Washington per uscire dall’accordo. A Hiroshima Meloni potrebbe dunque affrontare il tema con i partner del vertice.