Sono ore di apprensione a Il Cairo, dove continuano le trattative su una tregua a Gaza. Una delegazione dei miliziani di Hamas sta discutendo dal 31 gennaio un accordo con Israele, grazie alla mediazione di Qatar, Stati Uniti ed Egitto. La bozza prevede un “cessate il fuoco” israeliano sulla Striscia e la restituzione di numerosi prigionieri palestinesi in cambio del ritorno a casa degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. L’organizzazione terroristica potrebbe accettare l’accordo entro il fine settimana. Nel frattempo, è pronta a partire la missione navale Ue Aspides contro gli Houthi in Mar Rosso.

L’accordo – Il ritiro delle Forze di Difesa dello Stato Ebraico da Gaza, lo scambio di 100 palestinesi per ogni israeliano e un aumento di aiuti umanitari nella Striscia. Sono questi i contenuti dell’accordo che Hamas promette di «studiare» e a cui risponderà «presto». Le fasi del rilascio degli ostaggi sarebbero tre: i primi 35 ostaggi israeliani sarebbero rilasciati in cambio di 45 giorni di tregua. Nella seconda fase, potrebbero tornare a casa soldatesse e soldati di Tel Aviv, mentre nell’ultima sarebbero restituiti i cadaveri degli ostaggi morti durante la prigionia a Gaza.

Aspides – Nel frattempo, in Mar Rosso sta per partire Aspides, la missione navale Ue di difesa contro i ribelli Houthi. Josep Borrell, alto commissario agli Affari esteri dell’Ue, ha dichiarato: «Aspides è diversa dalla missione angloamericana, agirà in modo differente anche se l’obiettivo è lo stesso. Avremo solo un ruolo difensivo di protezione delle navi». La road map per far partire la missione è stabilita: prima il Comitato politico e di sicurezza il 13 febbraio, poi il confronto tra gli ambasciatori e il Consiglio dell’Unione Europea dei ministri degli Esteri. Così si potrà, il 19 febbraio, dare il via libera ad Aspides. Sulla missione Ue, in pole per la guida operativa c’è la Grecia, che insieme a Francia, Italia e Germania, sostiene il piano.

Prosperity Guardian I ribelli yemeniti, solidali con la popolazione palestinese, chiedono un “cessate il fuoco” a Gaza per interrompere gli attacchi che stanno portando avanti da settimane nel Mar Rosso. Dal 19 dicembre sono iniziate le operazioni militari di Stati Uniti e Regno Unito, a capo della missione Prosperity Guardian. Nelle ultime ore una nave cargo, la americana KOI, è stata colpita da un missile yemenita mentre gli americani hanno abbattuto dieci droni Houthi e colpito una base di lancio.