27 pazienti adulti e 7 neonati prematuri sono morti nell’ospedale di Al-Shifa a Gaza, ha dichiarato il ministero della sanità controllato dall’organizzazione terroristica Hamas.
Un bilancio al momento non verificabile che si aggiunge ai tre infermieri che secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) hanno perso la vita in seguito agli attacchi israeliani alla struttura ospedaliera sospettata di nascondere una base sotterranea di Hamas.
Sotto le corsie si rintana l’ideatore dell’attacco del 7 ottobre, Yahya Sinwar, ha sostenuto Gerusalemme, che ha colpito più 3000 siti terroristici combattendo anche vicino a strutture mediche.
Il direttore della struttura medica di Al-Shifa, Mohammad Abu Salmiya, ha affermato che le sale operatorie sono fuori uso e che è pertanto impossibile operare chi ha bisogno.
Abu Salmiya ha aggiunto che dottori e pazienti sono pronti a evacuare l’ospedale, sottolineando la necessità di un intervento delle organizzazioni internazionali per garantire la sicurezza del trasporto verso un altro ospedale a sud della Striscia di Gaza.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha denunciato la disperata situazione dei pazienti che non possono evacuare né ricevere cure. «Sono giorni che mancano elettricità e acqua. Purtroppo l’ospedale di al Shifa non è più funzionante», ha scritto sul social network X il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus chiedendo un cessate il fuoco immediato.
Diversa la posizione del presidente di Israele Isaac Herzog, che in un’intervista alla BBC, ha negato che le forze di difesa (Idf) abbiano bombardato il nosocomio, aggiungendo che una copia del “Mein Kampf” di Adolf Hitler è stato trovato addosso a un terrorista di Hamas.
Trattativa in salita – Opposizione al rilascio parziale degli ostaggi, richiesta di uno scambio totale di prigionieri. È questa la posizione dell’organizzazione terroristica Hamas espressa dal militante Osama Hamdan, che si è opposto all’opzione di liberare una parte degli israeliani rapiti il 7 ottobre, dichiarandosi disponibile soltanto a uno scambio complessivo con i detenuti di Hamas nelle carceri dello stato ebraico. A riportarlo è il giornale Times of Israel, che riferisce che i negoziati per il rilascio degli ostaggi con passaporti stranieri non abbiano ancora raggiunto una soluzione.
Ue chiede pause umanitarie – «I 27 Stati membri dell’Ue chiedono immediate pause umanitarie e corridoi umanitari». Lo ha affermato l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, sottolineando la necessità di un «orizzonte politico che guardi alla soluzione dei due Stati».
Fronte nord – Proseguono gli attriti al confine con il Libano, dove il lancio di un missile anti carro ha provocato la risposta dell’artiglieria israeliana sulla postazione da cui è partito il colpo.