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Il presidente russo Vladimir Putin e l’omonimo turco Recep Tayyip Erdogan al G20 di Antalya

L’abbattimento del jet russo da parte degli F-16 turchi continua a provocare reazioni a livello internazionale. Il Cremlino ritira dal mercato 800 chili di prodotti alimentari provenienti dalla Turchia. Mosca cancella inoltre l’incontro della commissione bilaterale turco-russa previsto per il 15 dicembre a San Pietroburgo e fa sapere che non ci sarà nessun faccia a faccia tra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan a margine della conferenza sul clima di Parigi. Nella guerra economica tra Russia e Turchia si inserisce anche l’Unione Europea che ha deciso di far ripartire i negoziati per l’adesione di Ankara alla comunità economica del Vecchio Continente.

«Apriremo un nuovo capitolo il 14 o il 15 dicembre a Bruxelles», ha detto all’agenzia di Stato Anadolu Volkan Bozkir, ministro turco degli Affari Europei. Il capitolo in questione è quello relativo alla politica economica e monetaria. Il rappresentante del governo turco si è detto fiducioso sull’avvio di cinque o sei nuovi capitoli nel 2016 che darebbero una forte spinta al processo di adesione all’Unione Europea. In questo clima di vicinanza tra Ankara e Bruxelles si inserisce anche il summit tra UE e Turchia sulla crisi dei migranti previsto per domenica 29 novembre e indetto dal presidente dell’Europarlamento Donald Tusk.

È gelo invece tra Russia e Turchia. Il portavoce del presidente Putin, Dmitri Peskov, ha fatto sapere che i due leader non si incontreranno durante la conferenza sul clima di Parigi in programma dal 30 novembre. Il governo russo ha anche deciso di annullare la commissione intergovernativa tra i due Paesi prevista per il 15 dicembre a San Pietroburgo. La decisione di Mosca di rafforzare i controlli sui prodotti agricoli e alimentari provenienti dalla Turchia ha già provocato i primi effetti. Sono 800 i chili di cibo ritirati dal commercio da parte delle autorità russe a causa della «mancanza di conformità ai requisiti di qualità e sicurezza» richiesti. «In media circa il 15% dei prodotti agricoli turchi non rispetta i nostri standard», ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Aleksandr Tkacev. Nel 2014 la Russia ha importato prodotti agricoli e alimentari dalla Turchia per un giro di affari di 1,7 miliardi di dollari.

Camilla Colombo