Prima 500. No, alziamo a 2000. Anzi, forse pure 2500. È l’asta al rialzo sula gittata dei missili ucraini. La novità è quel 2000/2500 chilometri di gittata, che permetterà al paese di Volodymyr Zelesnsky di colpire la Russia. Non più l’esercito russo in territorio ucraino, ma proprio la Russia. L’aiuto arriva da Friedrich Merz. Il cancelliere tedesco ha annunciato un accordo con il governo ucraino dopo un incontro avvenuto ieri, 28 maggio. I missili non saranno venduti, ma costruiti insieme da Kiev e Berlino.

Zelensky in Germania – Dalla cancelleria tedesca, dove i due capi di stato si sono incontrati, arrivano le notizie sugli accordi. Zelensky vuole colpire la Russia, cosa che non può fare con i missili francesi e inglesi che utilizza ora. Queste sono le condizioni per poterli usare. Dall’altra parte Merz ha vinto una campagna elettorale dicendo di voler sostenere l’Ucraina, ma Vladimir Putin ha sempre minacciato una risposta nel caso di un coinvolgimento diretto della Nato. Ci si incontra a metà strada: costruire i missili insieme per lasciare che l’Ucraina li usi come preferisce.

Qual è il prezzo di un accordo – Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, fa sapere che ci sarà un pacchetto d’aiuti militari in favore dell’Ucraina per un totale di 5 miliardi. Per i missili si firmerà oggi un memorandum. Pistorius e il suo corrispettivo ucraino si accorderanno per collaborare sulla costruzione di armi in grado di colpire obiettivi all’esterno del territorio ucraino. Per questo tipo di operazioni si è sempre richiesto l’uso dei missili Taurus (che hanno una gittata di 500 chilometri), ma quelli che costruiranno insieme i due paesi avranno una gittata tra i 2000 e i 2500 chilometri. Così, nel caso Kiev decidesse di attaccare la Russia nel suo territorio, nessun paese Nato avrà contribuito direttamente alla fornitura di missili.

E alla fine arriva Lavrov – La prima reazione russa è stata del ministro degli Esteri Sergej Lavrov. Accusa la Germania di essere direttamente coinvolta nel conflitto. Poi si rivolge direttamente ai politici tedeschi: «Spero che politici responsabili in Germania arrivino alla fine alla giusta conclusione e fermino la follia di coinvolgere il loro Paese nel conflitto in Ucraina». Lavrov ha anche dato disponibilità per i nuovi negoziati del prossimo 2 giugno. Si terranno a Istambul, come quelli del 15 maggio. Mosca vuole che la Nato fermi il suo allargamento verso Est. Quindi che l’Ucraina non venga ammessa nell’alleanza, così come Georgia e Moldova. D’altra parte Kiev continua a rivendicare la propria indipendenza e la possibilità di allearsi con i paesi occidentali, nel caso volesse.