angela_merkelE’ mezzogiorno a Berlino quando Angela Merkel si insedia per il terzo mandato consecutivo da Cancelliera della Germania. Il Bundestag (la Camera bassa del parlamento tedesco) ha deciso a maggioranza assoluta: 462 i voti a favore – anche se ne bastavano 316 -, 150 i contrari e 9 gli astenuti. La seduta di martedì 17 dicembre è stata aperta dal presidente del Parlamento, Norbert Lammert, con un minuto di silenzio in memoria di Nelson Mandela, uno dei pochi capi di Stato invitato a parlare a Berlino, nel 1996.

“Accetto il voto e vi ringrazio per la fiducia che mi avete concesso”, ha detto la Merkel subito dopo l’annuncio dell’esito del voto. Molti parlamentari sono andati a congratularsi e a stringerle la mano, prima di dirigersi verso il Castello di Bellevue, dove la nomina verrà ufficializzata alle 12 dal Presidente della Repubblica, Joachim Gauck. Alle 17 è prevista la prima seduta del nuovo governo.

“La sua rielezione è un riconoscimento per gli sforzi passati e un segnale di fiducia per il futuro. La Germania e l’Unione europea affrontano assieme la sfida di perseguire il corso del consolidamento e delle riforme. Siamo sulla strada giusta”, ha detto il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso in una nota.

Per la Cancelliera è la terza elezione alla guida del governo federale: nel 2005 (la sua prima grande coalizione con i socialdemocratici), nel 2009 (coalizione con i liberali) e ora per la sua seconda grande coalizione con la Spd. Un voto che rappresentava una formalità dopo i risultati delle elezioni del 22 settembre. Il partito della leader 59enne (Unione dei Cristiani – Cdu) vinse la tornata elettorale con il 41,5% dei voti, mancando per cinque seggi la maggioranza assoluta al Bundestag. I socialdemocratici ottennero il 25,7% delle preferenze e i liberaldemocratici, ex partner di coalizione della Cdu, il 4,8%, di poco al di sotto del 5%, la soglia minima di ingresso al Parlamento. Non avendo ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, Merkel è stata costretta a lavorare duro negli ultimi tre mesi, le trattative più lunghe della storia del Dopoguerra, per trovare un accordo con i socialdemocratici per un governo di “grande coalizione”.

Silvia Morosi