Un piano di “re-immigrazione” per espellere milioni di persone sulla base di criteri razziali, inclusi i cittadini naturalizzati di origine straniera. A pochi giorni dall’adunata nera di Acca Laurentia, si viene a sapere di un nuovo episodio legato a gruppi di estrema destra, questa volta però in Germania. Secondo quanto riportato dal sito di giornalismo investigativo Correctiv, il 25 novembre scorso a Potsdam deputati del partito nazional-conservatore Alternativa per la Germania (AfD), esponenti dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), imprenditori, medici e giuristi si sarebbero riuniti in un albergo per discutere un piano anti-migranti da attuare qualora l’estrema destra salisse al potere.

L’hotel di Potsdam, sul lago Lehnitzsee, dove si è tenuto il summit (Jens Kalaene/GETTY)

Congresso camerata- L’incontro, top-secret, è stato organizzato dal dentista in pensione Gernot Mörig (che ha guidato il gruppo estremista Bund Heimattreue Jugend negli anni ’70) e da Hans-Christian Limmer, un imprenditore nel settore gastronomico. Prezzo del gettone di ingresso, all’interno di un evento esclusivo a cui si poteva accedere solo tramite invito spedito per lettera, 5.000€.
Tra gli ospiti d’onore all’evento Martin Sellner, leader del gruppo di estrema destra austriaco Movimento identitario, ma soprattutto Roland Hartwig, dal 2017 al 2021 deputato di AfD al Bundestag e oggi assistente personale di Alice Weidel, copresidente del partito tedesco con Tino Chrupalla.
Presenti al summit anche il capo dei deputati nel parlamento regionale della Sassonia-Anhalt Ulrich Siegmund e la deputata Gerrit Huy. Il rapporto di Correctiv sottolinea anche la presenza di “due esponenti della Cdu, appartenenti all’Unione dei Valori”.

Il piano ‘nostalgico’- Una riunione organizzata per presentare un masterplan per la “re-immigrazione” made in Austria, proposto proprio da Sellner. Secondo il leader di ultradestra austriaco, andrebbe «invertito l’insediamento degli stranieri in Germania, e a tal fine sono tre i gruppi che devono essere espulsi: richiedenti asilo, stranieri con permesso di soggiorno e “cittadini non assimilati”».

Il leader del Movimento Identitario austriaco Martin Sellner (Askin Kiyagan/GETTY)

In particolare, Sellner auspica un processo di deportazione verso uno “Stato modello” nel Nord Africa, in un’area in cui secondo sue fonti potrebbero vivere fino a due milioni di persone. L’obiettivo? Fermare il “voto etnico”, ossia il processo di elezione teorizzato dall’estrema destra secondo cui gli immigrati e i loro discendenti voterebbero partiti “amici dei migranti”. Un piano inquietante, sottolinea Collectiv, che ricorda il progetto nazista del 1940 per reinsediare quattro milioni di ebrei dall’Europa in Madagascar.

L’ascesa dell’ultradestra tedesca- Non sono di certo nuovi i casi mediatici in cui esponenti di AfD e movimenti oltranzisti tedeschi vengono coinvolti in scandali per apologia neonazista. Il partito ha confermato la presenza di Hartwig al congresso, sottolineando però che né lui né l’AfD erano a conoscenza in anticipo della presenza di Sellner. Inoltre, secondo un portavoce del movimento di ultradestra, le questioni discusse dal neonazista austriaco non rientrano assolutamente nella politica del partito.

Alice Weidel e Tino Chrupalla, i leader di AfD (Photo by Lukas Fortkord/GETTY)

Intanto, l’AfD continua a crescere nelle elezioni e nei sondaggi: nelle scorse regionali in Assia e Baviera, il partito di Chropalla e Weidel ha raccolto rispettivamente il 18,6% e il 14,6%, mentre le rilevazioni nazionali sul gradimento parlano di un 22%, davanti a tutti e tre i partiti della coalizione di sinistra-centro del cancelliere Olaf Scholz e dietro solo all’opposizione centrista della Cdu. In quattro regioni orientali della Germania, comprese Sassonia e Turingia (dove si vota quest’anno), l’Afd nei sondaggi supera il 30%, facendo leva proprio sulla questione dei migranti.