Doveva essere una vittoria sul filo del rasoio, ma la base si è espressa in modo chiaro. Il 66% dei tesserati Spd ha dato il via libera ad un nuovo governo di coalizione con la Cdu di Angela Merkel e la Csu bavarese di Horst Seehofer. Come anticipato dal leader commissariale del partito Olaf Scholz, la partecipazione è stata molto alta. Il 78,39% dei 463.722 iscritti ha infatti preso parte al referendum. Molti hanno espresso il voto per posta, altri, quelli residenti all’estero lo hanno fatto online. Le schede sono state trasportate e scrutinate nella notte tra sabato e domenica alla Willy-Brandt-Haus, sede del partito socialdemocratico tedesco, dove in mattinata il tesoriere Dietmar Nietan ha annunciato l’esito del referendum. Un risultato che permette alla Germania di uscire da sei mesi di stallo politico – il periodo più lungo nella sua storia dal dopoguerra – e alla cancelliera di guidare per altri quattro anni il Paese. Il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier chiederà al Bundestag di scegliere formalmente la cancelliera lunedì 5 marzo. Per la nomina ufficiale, bisognerà invece attendere il 14 Marzo. Per Frau Merkel si tratta del quarto mandato, il terzo a guida di una coalizione.
Le trattative per formare il governo – La Spd non doveva inizialmente far parte del governo. L’allora leader Martin Schulz, convinto che l’alleanza con la cancelliera abbia penalizzato il partito sceso dal 34% al 20,5% delle ultime elezioni politiche, decide di fare opposizione. La cancelliera inizia quindi le trattative con i Verdi di Cem Ozdemir e i liberali di Christian Lindner. Il tentativo fallisce miseramente il 20 novembre 2017 a causa di “divergenze insuperabili” su temi quali immigrazione e politica ambientale. Si riaprono quindi le trattative con l’Spd. Schulz prima ribadisce il suo no, poi fa marcia indietro e accetta un posto come ministro degli esteri in un possibile Merkel IV. La mossa non piace ai suoi che ne chiedono le dimissioni e accettano l’alleanza con Merkel dopo aver ottenuto sei ministeri chiave, compreso quello delle Finanze. Nelle settimane successive l’accordo di 177 pagine viene approvato da Cdu e Csu. Il 20 febbraio 2018 inizia la consultazione referandaria anche tra gli iscritti della Spd.
La grande coalizione – Olaf Scholz e Andrea Nahles, nuova leader della Spd, sono ferventi sostenitori della Groko ma molti, all’interno del partito, avrebbero preferito fare opposizione. Uno di questi è Kevin Kuehnert, segretario degli Jusos, i giovani socialdemocratici. Il ventottenne, iscritto alla facoltà di scienze politiche e soprannominato dalla stampa tedesca «Baby Face», è stato una figura chiave della campagna per il no che ha portato avanti nelle strade, così come nei principali salotti televisivi. Ovunque, nell’ultimo mese, ha ripetuto che la Spd avrebbe dovuto evitare «la paralisi indotta da una nuova grande coalizione» e battersi per ripristinare quel sistema di welfare fatto di aiuti alle famiglie, accessibilità alle cure e sussidi ai disoccupati, accantonato da Gerard Schroeder con l’Agenda 2010. Credeva di potercela fare. E invece. «Nessuno più di me è rimasto deluso dal risultato ma questa è una decisione democratica e la accetto. Non sono un perdente», ha affermato a caldo Kühnert che fa politica dal 2006. «L’Spd deve somigliare di più a quello che ho visto nelle ultime settimane e meno a quello che è stata negli ultimi anni. Continuerò comunque a criticare il partito», ha aggiunto sul suo profilo Twitter.
Sind angetreten, um zu gewinnen. Daher erstmal: Enttäuschung. Kritik an #Groko bleibt. Die SPD muss mehr sein, wie in den letzten Wochen und weniger, wie in den letzten Jahren. Dafür werden wir #Jusos Sorge tragen – kein #SPDerneuern ohne uns. Morgen geht’s los. #Mitgliedervotum
— Kevin Kühnert (@KuehniKev) 4 marzo 2018
++#SPD–#Mitgliederentscheid pro #GroKo: Katastrophe für ??!++
Spätestens 2021 kommt die Quittung. Bis dahin werden wir als stärkste Oppositionspartei für eine vernünftige und nachhaltige Politik im Interesse der Bürger kämpfen! #AfD #Mitgliedervotum
??https://t.co/Y4cXZ6xD0o pic.twitter.com/0RYHautqrp— Alternative für Deutschland ?? (@AfD) 4 marzo 2018
Freue mich nach über breite Zustimmung der SPD Mitglieder zum Koalitionsvertrag. Ist eine gute Entscheidung für Deutschland
— A. Kramp-Karrenbauer (@_A_K_K_) 4 marzo 2018
Con il 66% di sí gli iscritti alla #SPD hanno approvato l’accordo per il governo di coalizione SPD-CDU-CSU.
Una scelta di stabilità per la #Germania e l’#Europa e un argine forte alle derive populiste e antieuropee.— Piero Fassino (@pierofassino) 4 marzo 2018