L’indice di riferimento Nikkei, il segmento della borsa con le quote delle 225 maggiori compagnie nipponiche, dopo aver aperto perdendo lo 0.35%, ha chiuso in netto rialzo registrando un +1.82%. Dall’altra parte, continua la discesa dello yen. Si sono fatti sentire sull’economia nipponica i primi effetti di un’elezione con risultati storici.
Svolta epocale – Per la prima volta dal 2012, il partito Liberal Democratico (Pld) non avrà la maggioranza delle sedi nella Camera Bassa, una delle due componenti del parlamento bicamerale giapponese diviso in Bassa e Alta. In quell’anno, fu l’incidente di Fukushima a decretare la sconfitta del Partito Democratico del Giappone, oggi invece lo scandalo dei fondi che ha coinvolto l’ex premier Kishida. Se si guarda agli ultimi 69 anni di governo giapponese, 65 hanno visto a capo il Pld. Per questo, il risultato decreterà una battuta d’arresto importante per il neoeletto premier Shigeru Ishiba, da solo un mese a capo del partito conservatore. Situazione inversa per la principale forza di opposizione, il partito Costituzionale Democratico, che è passata da 98 a 148 seggi.
Elezioni anticipate – Voto anticipato e voluto fortemente da Ishiba, eletto leader del Pld solo a ottobre, in seguito alle dimissioni di Fumio Kishida dopo lo scandalo dei fondi illeciti. Per la legge giapponese, il capo del partito di maggioranza diventa automaticamente il primo ministro e non è necessario tornare alle urne nel caso di dimissioni del premier in carica. Ishiba quindi, avrebbe potuto continuare a governare fino al 2025, ma ha deciso di indire nuove elezioni convinto di poter riaffermare la prevalenza numerica del suo gruppo e scacciare così i dubbi generati dallo scandalo dei fondi. «Il primo passo più ovvio per dimostrare che il Pld cambierà è che io mi faccia da parte», così Kishida aveva commentato la sua decisione di dimettersi nell’agosto 2024. I primi segnali della crisi di governo c’erano già stati nel dicembre 2023, quando alcuni ministri si erano dimessi in seguito allo scandalo di corruzione che aveva coinvolto membri del Pld.
Exit Poll – Dai primi sondaggi, il partito uscente ha perso la maggioranza dei seggi passando dai 279, ottenuti in coalizione con il piccolo partito buddista Komeito, a poco più di 215. Risultato non soddisfacente per la coalizione e di gran lunga sotto la soglia necessaria per mantenere la maggioranza, fissata a 233 seggi sui 465 totali. Secondo gli esperti, l’elettorato nipponico sembrerebbe stanco e il coinvolgimento di membri e ministri del Pld nelle vicende di corruzione, avrebbe minato la fiducia verso le istituzioni. Secondo gli analisti, l’azzardo di Ishiba potrebbe portare a un nuovo cambio anche alla presidenza del partito e più in generale a un clima di incertezza politica in tutto il Giappone. Il premier sconfitto non vuole, però, lasciare la carica e si è detto pronto a riformare radicalmente il partito.