Dopo il terzo fine settimana di scontri tra le forze dell’ordine e il collettivo dei gilet gialli, il presidente francese Emmanuel Macron ha incaricato il premier Edouard Philippe di ricevere i leader del movimento di protesta e i capi dei partiti politici. La decisione è stata presa nella riunione d’emergenza convocata all’Eliseo domenica 2 dicembre, durante la quale Macron si è rivolto anche al ministro dell’interno Christophe Castaner affinché in futuro vengano prese misure più strette contro quelli che definisce «casseur diventati sempre più violenti, mobili e organizzati».

Gli scontri – 133 feriti, 412 fermati e un morto: questo il bilancio dei disordini di cui sabato è stato protagonista il movimento nato per contrastare il rincaro dei carburanti, stabilito dal governo per incentivare il passaggio all’ibrido e all’elettrico. La vittima, la terza da quando sono iniziati gli scontri, è un automobilista coinvolto nel tamponamento avvenuto ad Arles, a sud della Francia, a causa del blocco stradale dei manifestanti.

Il confronto – Il governo è ora disposto a trattare ma il movimento tiene il punto. Le richieste, «immediate e senza condizioni», prevedono il «blocco dell’aumento delle tasse sui carburanti e l’annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli». Jacline Mouraud, una delle portavoci dell’ala più moderata della protesta, ha dichiarato che «il futuro del movimento sarà determinato dalle intenzioni del governo nei confronti del popolo. Sono loro che devono smorzare la situazione».

Le minacce – A seguito dell’offerta di negoziato pubblicata ieri su Le Journal du Dimanche, alcuni esponenti dei gilet gialli hanno però ricevuto minacce di morte da parte delle frange più estremiste del movimento. «Riceviamo telefonate in piena notte», ha rivelato Mourand, che precisa: «è chiaro che questa gente non vuole alcuna soluzione al conflitto, vogliono solo fare casino. Un gruppo impone la sua piccola dittatura e tutti gli altri obbediscono. Non esiste che io protegga dei ragazzini irresponsabili che vogliono andare ancora una volta a sfasciare tutto a Parigi».

Toninelli – Sulla questione francese interviene anche il Ministro italiano delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, che nella giornata di oggi, lunedì 3 dicembre, si trova a Bruxelles per il Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia: «in Italia vedo una condizione sociale molto più tranquilla – afferma – noi dialoghiamo costantemente con tutte le associazioni degli autotrasportatori». Poi precisa: «nella manovra di bilancio abbiamo messo quelle norme minime sufficienti per garantire loro un sostentamento».