Niente parata d’onore lungo Pennsylvania Avenue né festeggiamenti. Nemmeno l’arrivo a Washington in treno da Wilmington, in Delaware, come inizialmente previsto. Il 20 gennaio alle 12 (ora locale, le 18 in Italia), Joe Biden presterà giuramento come 46° presidente degli Stati Uniti in un clima surreale. Non solo per la pandemia, a causa della quale erano già state imposte forti limitazioni alla cerimonia, ma anche e soprattutto per la minaccia di insurrezione di una parte dei sostenitori di Donald Trump.

Sicurezza – Dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, il sistema della sicurezza degli Stati Uniti non potrà farsi trovare nuovamente impreparato. Per prevenire qualsiasi rischio, oltre agli agenti federali, è stato previsto un dispiegamento di 25mila militari della Guardia Nazionale – nel 2017 erano stati 11mila. Anche dentro alle forze dell’ordine i controlli saranno serrati per evitare coinvolgimenti dall’interno. Ryan McCarthy, il Segretario dell’esercito Usa, ha dichiarato all’Associated Press che i comandanti sono stati avvertiti di stare attenti ai problemi dei propri ranghi: «Stiamo controllando passo per passo tutte le persone assegnate a questa operazione».

In queste ore Proud Boys, Boogaloo boys e altre organizzazioni legate agli ambienti di estrema destra hanno manifestato davanti alle istituzioni di diversi Stati del Paese. Spesso, equipaggiati con armi e uniformi militari.

Vie blindate – La zona attorno al luogo dell’inaugurazione sarà blindata. Dal 15 gennaio sono già stati chiusi tutti i parcheggi tra la Casa Bianca e Capitol Hill e, dal 21 gennaio, sarà impedito l’accesso anche ai ponti della zona e a 13 stazioni della metropolitana. Chiuse al pubblico anche Constitution Avenue, da Rock Creek Parkway alla 17th Street NorthWest, e la Pennsylvania Avenue dalla 15th Street NorthWest alla 3rd Strett SoutWest.

Il giuramento – Come scritto nel XX emendamento della Costituzione Usa, il nuovo presidente entrerà ufficialmente in carica a mezzogiorno. Il giuramento si terrà sul palco allestito nell’ala ovest di Capitol Hill e sarà preceduto da quello della vicepresidente Kamala Harris che avverrà pochi minuti prima. Secondo la tradizione, il presidente della Corte Suprema pronuncerà la formula presente nella sezione 1 della Costituzione Usa, all’articolo 2, e il presidente deve ripetere il testo sulla Bibbia. Il giuramento si conclude con «so help me God»: «Che Dio mi aiuti».

Il discorso – Come tradizione, ogni nuovo presidente degli Stati Uniti deve pronunciare un discorso dopo aver effettuato il giuramento. Trump, nel 2017, ne aveva scelto uno che riprendeva, ampliandolo, lo slogan della sua campagna elettorale Make America Great Again. Il suo era stato uno dei più brevi della storia. Biden, invece, dovrà profondere grandi sforzi per cercare di riportare il Paese all’unità in un momento storico in cui la polarizzazione è tangibile, come dimostrato dai risultati delle elezioni. Il tema dell’intervento sarà infatti America United. Tra gli altri argomenti, il piano per sconfiggere la pandemia e per ricostruire il Paese.

Gli ospiti – Oltre agli ospiti obbligati – i giudici della Corte Suprema, i membri del Congresso, gli ufficiali militari, gli ex presidenti, altri dignitari – sono stati messi a disposizione soltanto mille tagliandi extra per partecipare alla cerimonia, quando solitamente sono circa 200mila. Tutti coloro che non avranno accesso potranno seguire l’inaugurazione sui canali televisivi internazionali, YouTube, Facebook, Twitter e Twitch, Amazon Prime Video, Microsoft Bing, e su in sito creato appositamente per l’evento, Biden Inaugural.

Tra le celebrità che presenzieranno all’inaugurazione, Lady Gaga canterà l’inno degli Stati Uniti, The Star spangled banner, e Jennifer Lopez si esibirà con una coreografia musicale. Il rito sarà officiato dal reverendo Leo J. O’Donovan, ex presidente della Georgetown University, mentre Andrea Hall, prima donna afroamericana nominata tenente dei vigili del fuoco, leggerà il giuramento di fedeltà alla bandiera e agli Stati Uniti. Come già successo in occasione di altre inaugurazioni democratiche, il rito sarà accompagnato dalla lettura di una poesia, in questo caso della poetessa afroamericana di 22 anni Amanda Gorman.

Trump, come preannunciato, non sarà presente alla cerimonia. Prima di lui altri presidenti non si erano presentati all’insediamento del successore: John Adams, John Quincy Adams, Andrew Johnson e, da ultimo, Richard Nixon nel 1974, assente all’investitura di Gerald Ford. Tra i presidenti che saranno presenti il 20 gennaio 2021 Barack Obama, George W. Bush e Bill Clinton.

Festeggiamenti alternativi – Per ovviare alle restrizioni, i festeggiamenti si terranno da remoto con uno show televisivo di 90 minuti che inizierà alle 20.30 ora locale e sarà condotto dall’attore Tom Hanks. Tra gli ospiti della diretta – anche loro da remoto – Bruce Springsteen, che si esibirà assieme a John Legend e ai Foo Fighters. Ma anche Justin Timberlake, Demi Lovato e Jon Bon Jovi.