Aiuti per 2,8 miliardi di euro. Tanto potrebbe valere martedì per la Grecia una valutazione positiva da parte della “troika” europea. L’incontro tra il primo ministro Antonis Samaras e i rappresentanti Ue-Bce-Fmi, attualmente in missione d’ispezione, era previsto per il 6 marzo, ma è stato rinviato di una settimana. I punti di disaccordo tra Atene e i creditori sono diversi, e riguardano in particolare la riduzione del numero di funzionari, il piano di rimborso allo Stato dei contributi dovuti da imprese e privati e la scadenza dei prestiti dei clienti delle banche.

Il premier greco Antonis Samaras

Il premier greco Antonis Samaras incontra oggi e i rappresentanti Ue-Bce-Fmi (foto ANSA.it)

Le trattative, che avevano raggiunto un punto di stallo durante il fine settimana, entrano ora nella fase finale. Nel pomeriggio di martedì infatti, è previsto quello che probabilmente sarà il più cruciale degli incontri fra i rappresentanti della “troika” – i tedeschi Matthias Mors (Ue), Claus Masuch (Bce) e il danese Paul Tomsen (Fmi) – e il premier Antonis Samaras, il quale sembra  deciso a negoziare una serie di questioni su cui, secondo la stampa locale, i tre funzionari hanno espresso profonde perplessità.

La linea del primo ministro Samaras, concordata con gli altri leader della coalizione Evanghelos Venizelos (socialista) e Fotis Kouvelis (Sinistra Democratica), è contraria ai licenziamenti nel settore pubblico e al prolungamento di un anno del pagamento della tassa sugli immobili con addebitamento sulla bolletta della corrente elettrica. Intanto, sempre secondo i media ateniesi, nella riunione fra i tecnici europei e i ministri greci delle Finanze, degli Interni e del Lavoro, le posizioni delle due parti sembrano essersi fatte già più vicine.

Alessandro Minissi