Il premier greco Alexis Tsipras

Il premier greco Alexis Tsipras

Le trattative tra la Grecia e i suoi creditori internazionali sembrano essere arrivate al loro momento chiave. Ogni giorno di discussione potrebbe essere quello decisivo. È questo il messaggio che si può comprendere dalle dichiarazioni dei vari protagonisti dei negoziati. Il più duro è Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, la banca centrale tedesca: «Il rischio di un default greco aumenta ogni giorno di più. Molti paesi sono determinati ad aiutare Atene, ma il tempo sta scadendo».

La Grecia ha già rinunciato a ripagare il prestito concessole nel 2010 dal Fondo Monetario Internazionale secondo i tempi previsti. Senza un accordo con gli altri stati europei, necessario a sbloccare una nuova tranche di aiuti, la bancarotta ellenica sarà inevitabile. Se n’è discusso la sera del 10 giugno in un incontro tra il primo ministro greco Alexis Tsipras, il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il summit, finito a tarda notte, si è concluso senza decisioni definitive, ma il premier greco ha espresso ottimismo: «È stata una discussione molto costruttiva la leadership politica europea capisce che dobbiamo trovare una soluzione attuabile».

L’ottimismo di Tsipras è in parte condiviso dalla cancelliera tedesca Merkel. Segno che forse davvero – come qualche indiscrezione riporta – il governo tedesco sta ammorbidendo le sue posizioni. «Ogni giorno conta – dice Merkel – ma spero che si possano fare i necessari progressi. La Grecia nei prossimi giorni lavorerà intensamente e a tutto vapore con le tre istituzioni per provare a chiarire le questioni in sospeso».

Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker

Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker

Ben diverse sono le dichiarazioni di Jean-Claude Juncker. Dopo aver incontrato Tsipras, l’11 giugno il presidente della Commissione Europea ha attaccato: «La gente sta diventando impaziente. Io sono un essere umano e condivido la loro impazienza». Le cattive notizie per Atene non arrivano solo dai negoziatori. Ieri l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha abbassato il rating del debito sovrano di Atene da CCC a CCC-, con outlook negativo. Senza un accordo «il default greco sarà inevitabile nei prossimi 12 mesi», dice il rapporto.

Anche sul fronte interno non mancano i problemi per la Grecia e il suo primo ministro. La TV pubblica di Atene ha ripreso con l’inno nazionale le sue trasmissioni, sospese nel 2013 a causa del suo bilancio in rosso, provocato da una gestione poco responsabile. E mentre i suoi 2.600 dipendenti tornano al lavoro, i dati dell’ultimo trimestre parlano di un aumento dello 0,5% del tasso di disoccupazione. Infine, con una decisione resa pubblica la mattina dell’11 giugno, il Consiglio di Stato greco ha dichiarato incostituzionali i tagli alle pensioni del settore privato operati nel 2012. Questa sentenza apre di fatto un altro buco nel bilancio di Atene, pari a oltre un miliardo di euro.

Antonio Lusardi