La sede del parlamento greco ad Atene in piazza SyntagmaUna Commissione sulla lista degli evasori. In Grecia è vicina l’istituzione di un’inchiesta parlamentare per far luce sulla cosiddetta “lista Lagarde”, un documento con i nomi di 2.059 greci titolari di grossi conti bancari in Svizzera, al centro di un’accesa polemica politica. La proposta di una commissione è partita da Syriza, partito di sinistra radicale e principale forza di opposizione. Non c’è però ancora accordo sulle competenze.

Salvo imprevisti, lunedì 14 gennaio, nel palazzo di piazza Syntagma ci saranno due voti a scrutinio segreto per decidere se istituire l’inchiesta. Il primo verterà sulla proposta di indagare l’ex ministro delle Finanze Georgios Papaconstantinou, sospettato di aver rimosso nomi di parenti dalla famigerata lista. Il secondo punta ad estendere le verifiche anche su Evangelos Venizelos, leader socialista, principale alleato del premier Antonis Samaras nell’esecutivo.

Syriza, come si legge in un suo comunicato, chiede poi che si faccia luce sulle responsabilità politiche di tutti i governi che hanno gestito la ”lista Lagarde” dal suo arrivo in Grecia, nel 2010 fino ad oggi. In particolare sotto accusa c’è l’ex Premier Georgios Papandreou, colpevole di aver tenuto nascosto l’elenco di potenziali evasori. Il Pasok accusa Syriza di strumentalizzare il caso e mirare solo alla destabilizzazione del governo e alla sua caduta, per arrivare a elezioni anticipate.

Federico Thoman