Non è tardato lo stop dei leader europei alle dichiarazioni di Donald Trump sull’eventuale annessione della Groenlandia da parte degli Stati Uniti. E neanche l’avvertimento del Cremlino: «Seguiamo da vicino le sue parole: l’Artico resta nella zona di interessi strategici di Mosca».
Le mire di Trump – Nel corso di interviste e sul suo profilo Truth, il presidente eletto aveva affermato che per gli Stati Uniti il controllo della Groenlandia è «una necessità assoluta, per la sicurezza nazionale e la libertà nel mondo», aggiungendo che l’annessione «è una cosa che deve accadere». Oltre a una questione di sicurezza, la regione danese offre anche ricchezza mineraria e petrolifera, in una zona di posizionamento strategico tra il continente americano e quello europeo.
Nei giorni scorsi, Donald Trump Jr. si era anche recato in Groenlandia: una visita sponsorizzata sui social dallo stesso tycoon, ma subito definita non ufficiale dalle autorità del Paese.
Gli occhi di Trump su Canada e Panama – Il presidente eletto, nei suoi ultimi interventi sui social, ha parlato delle sue mire non solo sulla Groenlandia, ma anche su Canada e sul Canale di Panama. «Posso dire questo: ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. Il Canale di Panama è stato costruito per i nostri militari. Non ho intenzione di impegnarmi su questo adesso, potrebbe darsi che dovrò fare qualcosa», ha scritto, condividendo delle vignette che indicano Groenlandia, Canada e Panama come parte degli USA, e una cartina del Canada colorato con la bandiera americana.
Le reazioni internazionali – «È fuori discussione che l’Ue possa lasciare altre nazioni prendere mira le sue frontiere sovrane», ha reagito il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot mentre la portavoce del governo di Parigi Prisca Thevenot ha definito le dichiarazioni di Trump «una forma di imperialismo». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è intervenuto sulla questione con un riferimento all’aggressione russa sull’Ucraina: «Il principio di inviolabilità dei confini si applica a tutti i Paesi, non importa se a est o a ovest».
Nelle ultime ore, il governo russo si è inserito nel dibattito con le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che, ricordano che la zona resta nella sfera di interessi strategici di Mosca, ha detto: «Siamo interessati a che ci sia pace e stabilità nella regione».
La reazione dell’Italia – «Su Groenlandia e Panama, mi sento di escludere che gli Usa nei prossimi anni si metteranno a tentare di annettere con la forza i territori», ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel punto stampa di inizio anno, spiegando «penso che le sue dichiarazioni siano più un messaggio ad alcuni altri grandi player globali, piuttosto che rivendicazioni ostili: un modo energico per dire che gli Usa non rimarranno a guardare».