Il presidente della Repubblica francese Francois Hollande sta attraversando un periodo politicamente complicato

‘Le Changement c’est’ maintenant’. “Il cambiamento è adesso”. Chissà se Francois Hollande avrà pensato, di recente, allo slogan della sua campagna elettorale nella corsa di un anno fa all’Eliseo. La cavalcata di dodici mesi fa e la vittoria su Nicolas Sarkozy sono ormai un pallido ricordo per l’attuale Presidente della Repubblica francese. Secondo l’inchiesta dell’istituto LH2 per il settimanale Le Nouvel Observateur Hollande batte un nuovo record negativo, perdendo ancora un punto di popolarità.

Il capo dello Stato, che ne aveva persi ben 4 in aprile ed era sceso al 32% di opinioni positive, scende ancora al 31%. Non va meglio al primo ministro Jean-Marc Ayrault, che perde un punto come il suo presidente, passando dal 31% al 30%. L’ulteriore batosta sull’apprezzamento popolare del Capo dello Stato francese giunge dopo la conferenza stampa fiume voluta per l’inizio del secondo anno di presidenza, il moltiplicarsi di messaggi positivi rivolti ai francesi e il suo ritrovato slancio europeista. L’istituto di sondaggi fa notare però che la conferenza stampa di Hollande ha avuto comunque un impatto positivo, poiché – prima dell’appuntamento trasmesso in diretta tv – la percentuale dei francesi fiduciosi nell’operato del presidente era scesa addirittura al 29%.

Come se non bastasse, il Partito Socialista – cui Hollande appartiene – deve far fronte a un altro caso spiacevole: la deputata socialista delle Bouches-du-Rhone (la regione di Marsiglia, nel sud della Francia), Sylvie Andrieux, è stata condannata la mattina di mercoledì 22 maggio a tre anni di carcere (due con la condizionale) per appropriazione di fondi pubblici. Per Andrieux anche 100.000 euro di ammenda e cinque anni di ineleggibilità. Dopo lo scandalo Guerini, altro socialista della regione processato per corruzione, il caso Andrieux era da tempo uno dei più spinosi per il partito della gauche, che l’ha sospesa alla vigilia delle legislative del 2012. La sospensione non le ha impedito tuttavia di ottenere un quarto mandato parlamentare, battendo di misura al ballottaggio l’avversario del Fronte nazionale, formazione di estrema destra guidata da Marine Le Pen.

Per uno scandalo che si chiude, ce ne è forse un altro che sta per scoppiare: la Corte di Giustizia della Repubblica (il tribunale dei ministri francese) sta per comunicare l’apertura di un’inchiesta a carico di Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale (FMI) dal 2011. Lo si apprende da fonti vicine all’inchiesta. Ex ministro dell’Economia e finanze di Nicolas Sarkozy, dal 2007 al 2011, Lagarde è coinvolta nell’inchiesta per falso e appropriazione di fondi pubblici nella vicenda del controverso arbitrato a favore di Bernard Tapie: nel 2008 venne approvata la concessione di 403 milioni di euro all’uomo d’affari nel quadro di una lunga disputa con la banca Credit Lyonnais. La Lagarde dovrebbe essere ascoltata a partire da giovedì 23 maggio e spiegare perché non abbia ritenuto opportuno presentare un ricorso contro la decisione arbitrale, unanimemente considerata sbilanciata in favore del controverso miliardario francese Tapie.

Federico Thoman