Come in una finale: da un lato c’è il favorito che ha tutto da perdere, dall’altro uno sfavorito che sogna di essere la sorpresa. Sono le ore di vigilia che precedono il ballottaggio per le elezioni presidenziali francesi: Emmanuel Macron e Marine Le Pen affrontano hanno affrontato gli ultimi giorni di campagna elettorale puntando molto anche sugli endorsement di personaggi più o meno noti. In particolare, se il voto fosse deciso dal mondo dello sport, Macron stravincerebbe le elezioni: più di sessanta atleti tra campioni olimpici, calciatori e dirigenti, hanno sottoscritto un documento comparso su Le Monde il 3 maggio che invita gli elettori francesi a votare per il candidato di En marche!
Lo sport sostiene i “valori repubblicani” – «Noi, atleti e appassionati di sport, leader di federazioni e di club – si legge nel documento – scegliamo di rompere la neutralità politica che abbiamo a cuore […] perché i valori fondamentali della nostra società, della nostra Repubblica e di questi sport sono coinvolti». Tra i nomi che appoggiano Macron troviamo anche il centrocampista del Paris Saint Germain Blaise Matuidi, e i campioni olimpici Yannick Agnel, Lucie Decosse, Laura Flessel e David Douillet.
Non solo atleti – Tra i i firmatari ci sono anche importanti dirigenti di illustri club e organizzazioni sportive come Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, l’ex presidente della Lega Calcio (Lfp) Frédéric Thiriez e il presidente del Comitato olimpico nazionale (Cnosf), Dennis Masseglia. Nell’appello si leggono le motivazioni per cui gli sportivi voteranno per Macron: «Gli stadi e gli impianti sportivi delle nostre città sono luoghi di scambio e mescolanza. Ecco perché in tempi di tormenti e indecisioni, facciamo un appello perché venga votato l’unico candidato che rispetta la tradizione repubblicana del nostro Paese: Emmanuel Macron».
«Zidane? Vota Macron perché è ricco» – In questi giorni in Francia sta tenendo banco il battibecco a distanza tra Marine Le Pen e Zinedine Zidane. La candidata del Front National si è scagliata duramente contro uno dei simboli del calcio francese che, venerdì scorso durante la conferenza stampa prima di Real Madrid-Valencia, aveva detto: «Sono lontano da tutte le idee del Front National, credo che gli estremismi vadano sempre evitati”. Ecco perché la Le Pen non ha potuto far a meno di rivolgersi all’ex juventino in maniera decisa, neanche fosse Materazzi (che ricevette dal francese la famosa testata durante la finale dei Mondiali 2006): «Con quello che guadagna – ha detto – non mi meraviglio che Zidane chieda di votare Macron. È la sua opinione, cosa volete che dica? Lui può dare suggerimenti di calcio, non di politica. Credo che sia sufficientemente ricco per votare uno come Macron che promette di proteggere la ricchezza che ha accumulato grazie al suo talento». Un episodio analogo era accaduto anche nel 2002, quando Zidane aveva espresso il suo sostegno a favore di Jacques Chirac che sfidava al ballottaggio Jean-Marie Le Pen, padre di Marine.
Macron, l’unica alternativa – Anche Lilian Thuram, bandiera de Les bleus oltre che di Parma e Juventus, si schiera al fianco di Macron pur non avendolo votato al primo turno. L’ex juventino, intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiarato: «Macron e Le Pen non sono uguali”, ha detto, «Non capisco quelli che non andranno a votare domenica pensando che il risultato sia indifferente. La politica è difendere le proprie idee, ma qualche volta le tue idee non vengono scelte dalla maggioranza e non puoi andare ogni volta in finale, per parlare con gergo calcistico. Quindi invito i francesi ad andare a votare per Macron, anche se non l’ho votato al primo turno. Con l’estrema destra al potere tante cose potrebbero cambiare in peggio». Al contrario di Thuram, c’è anche chi crede che Macron sia la miglior scelta possibile per la Francia di oggi come il tecnico dell’Arsenal, Arsene Wenger: «È impressionante che a 38 anni sia riuscito a creare un movimento proprio e ad avere consensi», ha detto il tecnico all’Indipendent, «Non pensavo riuscisse ad avere subito una chance visto che nella storia francese nessun presidente era riuscito ad arrivare all’Eliseo senza aver dietro un grande partito».
Marion Le Pen contro Benzema – Non tutti i volti noti dello sport hanno voluto commentare le elezioni come Thuram, anche se non è difficile intuire cosa pensano. Ci riferiamo a Karim Benzema, attaccante della nazionale transalpina. La punta del Real Madrid, sicuramente non voterà per la Le Pen: la scorsa estate il centravanti franco-algerino era stato protagonista di un caso che ha fatto discutere. Dopo esser stato escluso da Euro 2016, ufficialmente per uno scandalo sessuale che lo vedeva protagonista, Benzema aveva accusato il tecnico Deschamps di non averlo convocato sotto le pressioni di alcuni movimenti razzisti. La vicenda non era sfuggita a Marion-Maréchal Le Pen, deputata del FN nipote di Marine: «Nato e cresciuto nel nostro Paese, Benzema è diventato multimilionario grazie a una Francia su cui oggi sputa. È indegno» aveva scritto, rincarando la dose con un altro tweet in cui citava le parole dello stesso Benzema: «L’Algeria è il mio Paese, il mio cuore, la Francia è solo per il lato sportivo». «Se non è contento – aveva chiosato la signora Marion – vada a giocare nel suo Paese.
Un Ministro-allenatore per Le Pen – Come detto, il rapporto tra Marine Le Pen e il mondo del calcio non è mai stato idilliaco (qualche anno fa se la prese anche con Ibrahimovic: «Se non gli piace la Francia, vada via», aveva detto). Sembra anche che la candidata del Front National voglia nominare, qualora fosse eletta, un allenatore come ministro dello sport. Secondo Alexsander Nikolic, consigliere sullo sport della candidata, l’identikit c’è già e sarebbe quello di un tecnico di un club professionistico. Si tratta di un allenatore conosciuto e dotato di una buona reputazione. Sarebbe pronta una lista di nomi, per ora non confermata da fonti ufficiali. Alcuni organi di informazione hanno ipotizzato che fra questi ci sia anche l’ex commissiario tecnico della Nazionale, Raymond Domenech.