Nel gergo finanziario si chiama cigno nero. È l’evento sorprendente che genera instabilità sui mercati, facendo virare i listini verso il rosso profondo. Il cigno nero sembrava essersi materializzato con l’inattesa vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali: le borse mondiali, sull’onda dei sondaggi e delle indicazioni provenienti dai media, avevano scommesso su Hillary Clinton. Ci si aspettava che il ciclone Donald si abbattesse anche sulle piazze finanziarie mondiali, causando una pioggia di vendite. Al momento, la reazione dei mercati all’elezione del magnate è stata più simile ad un temporale estivo: intenso ma fugace.

Le prime reazioni – I nuvoloni hanno cominciato ad addensarsi durante la notte quando dai risultati provenienti dai primi Stati americani si è iniziata a presagire la possibilità del ribaltone. La borsa di Tokyo, la peggiore, chiudeva con un ribasso del 5,36%, dopo aver aperto in positivo quando ancora la Clinton pareva in testa. Le altre piazze asiatiche registravano perdite inferiori, ma significative: la borsa sudcoreana cedeva il 3%, Hong Kong il 3,5%. In diminuzione del 2,1% anche la chiusura della borsa australiana. Intanto iniziava la corsa ai beni rifugio, con la quotazione dell’oro in crescita del 3,36%.
Le borse europee hanno aperto quando la notizia dell’elezione di Trump era ormai certa, registrando ingenti perdite: Milano cedeva il 2,8%, con lo spread fra Btp e Bund in salita.

Il discorso di Trump – Intorno alle 9.00 (ora italiana) Donald Trump pronunciava il suo primo discorso da presidente degli Stati Uniti. Un acceptance speech caratterizzato dall’insistenza sulla necessità di ritrovare l’unità dopo un’elezione così polarizzata. Nei pochi accenni alla politica economica il programma del magnate è parso meno dirompente di quanto la campagna elettorale avesse fatto immaginare. L’effetto dei toni presidenziali usati da Trump è stato quello di rassicurare i mercati che in breve hanno recuperato terreno. A fine giornata hanno chiuso tutti in positivo, anche Wall Street nonostante la giornata di rally, tranne Milano che ha contenuto le perdite (-0,1%). Spettacolare nella notte il rimbalzo della borsa di Tokyo che ha chiuso in rialzo del 6,72%, compensando il tonfo della sessione precedente.

Il giorno dopo –  Il trend positivo delle borse è proseguito anche giovedì. La migliore verso mezzogiorno è Piazza Affari che guadagna l’1,9%, trascinata dal comparto bancario. Lo spread con i titoli di Stato tedeschi è stabile a 155 punti base. Bene anche gli altri listini europei, con Parigi in rialzo dell’1,3%, Francoforte dello 0,8% e Londra dello 0,65%.
Come dopo la Brexit, anche dopo l’elezione del “cigno nero” Donald Trump il temuto crollo delle borse non c’è stato. La promessa del tycoon di tagli alle tasse e spesa pubblica pare aver entusiasmato gli investitori. Tuttavia gli analisti consigliano prudenza perché la volatilità è intensa e, nel caso in cui il neopresidente non dovesse riuscire ad attuare il suo programma, il contraccolpo sui listini potrebbe essere molto forte.