di MANLIO ADONE AGOSTINO PISTOLESI | Feb 23, 2023
All'alba del 24 febbraio 2022 il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha annunciato l'inizio di una "operazione militare speciale", come ha ribattezzato la guerra contro l'Ucraina. Truppe e mezzi blindati hanno invaso il territorio ucraino da tre fronti: dalle regioni occupate della Crimea, del Donbass e dal confine occidentale tra Russia e Bielorussia.
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky da quel giorno ha deciso di aggiornare la popolazione ucraina attraverso discorsi televisivi e video su Telegram. Ha anche imposto la legge marziale: nessun uomo tra i 18 e i 60 anni può lasciare la nazione ma deve contribuire alla resistenza. (Google/Creative Commons)
Il segretario della NATO, Jens Stoltenberg, il 25 febbraio ha assicurato la protezione della NATO ai Paesi membri vicini al confine ucraino: «Dopo l'invasione della Russia di un Paese non alleato abbiamo attivato oggi il piano di difesa della Nato. Noi siamo pronti, ma la nostra è un Alleanza preventiva, non vogliamo un conflitto. La Russia ha chiuso le porte ad una soluzione diplomatica». (Google/Creative Commons)
Tra fine febbraio e inizio marzo il Consiglio europeo guidato da Charles Michel ha varato diversi pacchetti di sanzioni che puntano a indebolire l'economia russa. I primi a essere colpiti sono stati i membri della Duma, il parlamento russo, e i beni privati di Vladimir Putin e di Sergey Lavrov, ministro degli Affari esteri. Indebolita anche la finanza russa con l'esclusione di sette banche dallo SWIFT, sistema di pagamenti che permette agli istituti di credito di operare a livello internazionale. (Google/Creative Commons)
Da febbraio fino ad aprile l'esercito russo ha condotto un'offensiva a Kiev per conquistare la capitale e piegare la resistenza. Nonostante l'occupazione degli aeroporti e i bombardamenti, la milizia ucraina è riuscita a guadagnare terreno e a liberare la città. (Wikimedia Commons)
Una donna incinta portata fuori dall'ospedale bombardato di Mariupol. (AP photo/Evgeniy Maloletka)https://www.flickr.com/photos/13476480@N07/52121919602
A fine marzo le forze ucraine hanno ripreso il controllo di Bucha, un villaggio nella periferia di Kiev. I giornalisti e i soldati hanno scoperto sul posto cadaveri lasciati per strada e fosse comuni con decine di corpi. I sopravvissuti hanno testimoniato torture e mutilazioni perpetrate dagli occupanti. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha aperto un'indagine sul massacro per verificare crimini di guerra. (Wikimedia commons)
Dall'inizio della guerra milioni di ucraini sono scappati dalle zone del conflitto nei Paesi dell'Unione europea. Ad agosto 2022 erano in tutto 7 milioni. (Depositphotos)
Il 16 maggio è iniziata la resa delle truppe ucraine che resistevano nell'acciaieria Azovstal di Mariupol. Dopo mesi di prigionia, più di 200 soldati ucraini sono stati liberati in uno scambio con prigionieri russi. (Wikimedia Commons)
Il 16 giugno il presidente del Consiglio Mario Draghi è andato a Kiev insieme al presidente Emmanuel Macron e al cancelliere Olaf Scholz. Draghi ha auspicato l'entrata dell'Ucraina nell'Unione: «L'Italia vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo». (Wikimedia Commons)
A luglio il presidente turco Recep Erdogan ha ottenuto lo sblocco di più di 25 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti sul Mar Nero. La Russia impediva alle navi di partire. (Wikimedia Commons)
Il 5 agosto l'Ucraina ha accusato l'esercito russo di aver colpito la rete elettrica della centrale nucleare di Zaporizhia nella regione omonima. Il 31 agosto l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) ha visitato la centrale. Nei giorni seguenti ha escluso fughe radioattive ma l'attenzione è rimasta alta per i bombardamenti nelle vicinanze. (Wikimedia Commons)
Il 26 settembre delle esplosioni hanno coinvolto i gasdotti Nord stream 1 e Nord stream 2 che trasportano il gas dalla Russia fino alla Germania. Stati Uniti e Russia si sono scambiati accuse di sabotaggio. (Wikimedia Commons)
L'8 ottobre un camion imbottito di esplosivi ha fatto crollare parte delle campate del ponte di Kerch, simbolo dell'annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Il ponte era stato costruito nel 2019. Il consigliere capo dell'ufficio di Zelensky ha rivendicato su Twitter l'attacco: «Tutto ciò che è illegale va distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all'Ucraina». (Wikimedia Commons)
Nel primo pomeriggio del 15 novembre due missili della contraerea ucraina sono caduti in territorio polacco provocando due morti nel villaggio di Przewodow. I razzi erano stati lanciati per intercettare un attacco russo, ma nel tentativo avrebbero sbagliato rotta finendo così oltre confine.
Il presidente Vladimir Putin aveva proposto all'Ucraina una tregua in occasione del Natale ortodosso, 7 gennaio. Zelensky ha rispedito al mittente l'invito: «È soltanto una scusa per fermare la nostra avanzata e preparare nuovi attacchi».
A gennaio la resistenza ucraina ha ottenuto da alcuni Paesi Ue l'invio di 80 carri armati. Anche gli Stati Uniti hanno promesso di contribuire con 31 carri armati Abrams. (Wikipedia)
Il 9 febbraio il presidente ucraino ha visitato il Parlamento europeo dove ha tenuto un discorso: «Europa significa libertà, questo è il nostro modo di vivere è questa è la casa dell'Ucraina. Oggi potrò ringraziare tutti per il contributo a qualcosa che sembrava impossibile». Fonte: Parlamento Europeo