Il dittatore scomparso, una lista dei nemici, la pretendente. Sembra un giallo all’americana, ma è la situazione della Corea del Nord in questo momento. Mentre la Repubblica Popolare smentisce la morte del leader 38enne Kim Jong-un, che non appare in pubblico dallo scorso 11 aprile (quando aveva presieduto una riunione del Partito dei Lavoratori), le voci su una sua uscita di scena per assassinio o malattia si sono intensificate. Soprattutto dopo la storica assenza del giovane ai festeggiamenti del “Giorno del Sole”, la festa che celebra il padre della nazione Kim Il-sung (nonché nonno di Jong-un). La Corea del Nord non è nuova a questi cortocircuiti tra fatti e ipotesi: anche nel 2014 Kim scomparve per oltre un mese per le precarie condizioni di salute e il mondo si lanciò a ipotizzare cospirazioni. Poi riapparve, ma dotato di un vistoso bastone da passeggio.

Un volto (quasi) nuovo – Ad attirare gli sguardi del mondo come possibile erede della leadership nordcoreana è la sorellastra 30enne del dittatore, Kim Yo-jong. Lei è l’unica parente diretta del leader ad essergli rimasta vicina: il fratello Kim Jong-chul (il secondogenito) non è stato più visto dopo il 2011, mentre il fratellastro Kim Jong-nam era morto nel 2017 per un attacco con il gas nervino all’aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia. Durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali del 2018, era stata lei a stringere la mano al presidente sudcoreano Moon Jae-in, promotore del riavvicinamento tra i due Paesi, divisi dal 1948. La donna più potente del Paese è stata nominata membro del Politburo all’inizio di questo mese, ha affiancato spesso il fratello in cerimonie ufficiali negli ultimi mesi e a marzo ha pronunciato il suo primo discorso pubblico.

L’altra metà della Corea – I primi a preoccuparsi di questa sparizione sono stati i vicini sudcoreani. Il consigliere della presidenza della Corea del Sud per gli affari esteri, Moon Chung-in, ha dichiarato alla CNN che il dittatore è «vivo e vegeto» e si trova nell’area della città di Wonsan dal 13 aprile. Lo scorso sabato è stata diffusa anche un foto satellitare che mostra il treno personale di Kim parcheggiato vicino a un resort della città costiera.

L’anniversario – Tutto questo avviene esattamente un anno dopo la storica stretta di mano tra il leader supremo Kim Jong-un e il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in: al 27 aprile 2018 risale infatti la Dichiarazione di Panmunjom, un provvedimento per la pace e la riunificazione della penisola coreana. La dichiarazione include la cooperazione per concordare la fine della guerra di Corea degli anni ’50 (attualmente sono ancora in stato di armistizio), una riconciliazione nazionale e una denuclearizzazione dell’area ancora tutta da vedere.