Yanis Varoufakis, 53 anni, è Professore di Economia Politica all'Università di Atene. Da domani sarà il nuovo ministro delle Finanze del governo Tsipras.

Yanis Varoufakis, 53 anni, è Professore di Economia Politica all’Università di Atene. Tsipras lo ha nominato ministro delle Finanze del suo governo.

Sarà Yanis Varoufakis, economista di punta di Syriza, il nuovo ministro delle finanze greco. Varoufakis, 53 anni, doppia cittadinanza greca e australiana, ha rotto gli indugi ufficializzando sul suo blog la notizia che circolava già da domenica sera.

A 36 ore dalla vittoria, Alexis Tsipras, dopo aver giurato nelle mani del presidente Károlos Papoúlias, sta ultimando la lista dei ministri del suo governo, che dovrebbe vedere la luce al più tardi mercoledì sera. All’altro economista del partito, Giorgos Stathakis, dovrebbe toccare il ministero dello Sviluppo, mentre lo storico braccio destro, Giannis Dragasakis, è il principale indiziato per il ruolo di vicepremier e, grazie a una delega speciale, dovrebbe essere lui a negoziare in prima persona con i creditori internazionali. Confermati i primi provvedimenti del nuovo esecutivo, che dovrebbero riguardare l’innalzamento del salario minimo da 450 a 751 euro e il ripristino delle regole per la contrattazione collettiva.

Ai Greci Indipendenti, il partito nazionalista con cui Tsipras ha raggiunto l’accordo di governo, andrebbero tre o quattro sottosegretari, oltre a un ministero, presumibilmente quello della Difesa, per il leader Panos Kammenos. Il partito di destra ha reso noti i contenuti del patto di coalizione: Kammenos avrebbe condiviso la politica economica di Syriza in cambio del congelamento della separazione tra Stato e Chiesa e di un compromesso con Skopje sulla spinosa questione del nome Macedonia.

Perplessità all’interno di To Potàmi, la lista di centrosinistra che si aspettava di ricevere un invito da Tsipras. Il leader Stavros Theodorakis si dice deluso dalla scelta di convergere verso il partito di Kammenos ma non chiude la porta: “Siamo disposti a partecipare a una squadra nazionale per trattare con l’Ue – ha dichiarato – anche se prima bisogna capire quali siano i termini precisi di tali trattative”.

Trattative che dovrebbero puntare a una dilazione del debito, più che a un suo taglio. “Se sarà così, Atene potrà giocare un ruolo fondamentale nel futuro dell’Unione. Se invece questo si dimostrerà un governo del “no” – avverte il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, che giovedì pomeriggio volerà ad Atene per incontrare il nuovo premier – la Grecia rischia di entrare in un vicolo cieco”. La visita di Schulz sarà seguita a stretto giro, già venerdì, da quella del presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.

Il viaggio all’ombra dell’Acropoli, invece, non sembra ancora nei piani di Wolfgang Schäeuble, il Ministro dell’Economia dell’Ue, che a Tsipras riserva una stoccata: “Sulla Grecia si è creata la falsa impressione che i problemi di un Paese fossero causati da altri – ha polemizzato – ma i problemi cominciano sempre a casa propria, e la solidarietà non significa che i problemi vanno risolti altrove. I greci soffrono non per le decisioni di Berlino e Bruxelles ma per il fallimento della loro élite politica degli ultimi decenni”. Alla vigilia dell’entrata in carica del nuovo esecutivo, il clima tra Berlino e Atene è tutt’altro che sereno.

Emiliano Mariotti