Un inferno. Colonne di fumo nel cielo e i ponteggi di bambù avvolti delle fiamme. Il 26 novembre a Wang Fuk Court, un complesso residenziale del distretto di Tai Po, a Hong Kong, un incendio ha devastato otto grattacieli. Il bilancio è di 55 vittime, di cui quattro persone morte dopo il ricovero d’urgenza in ospedale. Quasi 300 dispersi e decine di feriti.

L'incendio nel complesso residenziale (foto Ansa)

L’incendio nel complesso residenziale (foto Ansa)

La dinamica – Il rogo, scoppiato nel primo pomeriggio, ha preso origine dal bambù usato per le impalcature montate sugli edifici in ristrutturazione. Poi ha avvolto le torri, toccando quasi 2000 appartamenti e più di 4600 residenti, tra cui molti anziani. L’allarme è esploso alle 14:50 locali e, in pochi minuti, la situazione è precipitata: l’allerta si è alzata al massimo livello, il quinto. Chan Kwong-Tak, pensionato di 83 anni che vive nel complesso, ha raccontato al South China Morning Post che gli allarmi antincendio non sono scattati: «Se in quel momento qualcuno stava dormendo, era spacciato», ha spiegato.

I provvedimenti – A circa 20 ore dalla prima segnalazione alle forze dell’ordine, l’incendio è ancora parzialmente attivo. Eileen Chung, sovrintendente della polizia, ha dichiarato che tre uomini dell’impresa edile responsabile dei lavori nei condomini sono stati arrestati. L’accusa: omicidio colposo. Stando alla Bbc, la commissione indipendente contro la corruzione di Hong Kong (Icac) ha dichiarato che avvierà un’investigazione penale sui lavori di ristrutturazione. In una nota, ha fatto sapere di aver «istituito una task force speciale per condurre un’indagine completa sulla possibile corruzione correlata ai principali lavori di ristrutturazione». Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso il suo cordoglio per le vittime e chiesto di «fare tutto il possibile» per contenere l’emergenza. Il governatore della regione John Lee ha annunciato la sospensione della campagna per le elezioni legislative del 7 dicembre.

I precedenti – Erano 17 anni che a Hong Kong, uno dei luoghi più densamente popolati della terra e celebre per la tradizione di sicurezza edilizia, non divampava un incendio del genere. L’ultimo nel 2008, quando il rogo in un edificio della zona di Mong Kok aveva causato la morte di quattro persone e il ferimento di altre 55. Nel 1997, invece, un rogo in un bar karaoke aveva provocato 17 vittime.