pullman usa“Marco non c’è più”. È tutto quanto è riuscita a dire Elena, moglie di una delle vittime del bus schiantatosi il 3 giugno in Pennsylvania, a 150 kilometri a nordovest di New York. Il pullman, travolto da un tir, era stato organizzato da Alpitour e aveva a bordo 14 italiani. Nello schianto hanno perso la vita tre persone: Marco, farmacista di Vicenza, un settantenne della provincia di Brescia e l’autista, americano.

I 14 turisti italiani erano partiti pochi giorni fa dall’aeroporto di Milano Malpensa. Il tour operator che aveva organizzato il viaggio è Viaggidea, controllata di Alpitour e specializzata in gite in pullman che partono da New York o dal New Jersey. La mattina del 3 giugno si sono svegliati tutti presto: partenza alle 7:30 per una gita in una delle mete più spettacolari del viaggio, le cascate del Niagara. Poi alle 10, ora locale statunitense, sulla trafficatissima strada Interstate 380 nella regione della Pocono Mountain, due tir si schiantano. Nell’urto uno dei due autoarticolati attraversa la carreggiata tagliando la strada al pullman. La collisione è stata inevitabile.

Tre i morti sul colpo. Tra questi l’autista, Alfredo Telemaco, 54 anni di New York. “Aveva più di dieci anni di esperienza alle spalle”, ha dichiarato il portavoce della società dell’autobus distrutto, la Academy Bus. Poi un settantenne bresciano, negli Stati Uniti con la compagna rimasta gravemente ferita nello schianto. Infine Marco Fornasetti, farmacista di 29 anni. Si era sposato sabato 30 maggio con Elena, ferita nell’incidente: i due erano in luna di miele.

I feriti sono stati ricoverati in tre diversi ospedali. Dopo i primi accertamenti otto persone sono state dimesse e immediatamente trasferite in un albergo. “L’incidente è di enorme gravita”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, assicurando che l’Unità di crisi della Farnesina sta facendo il possibile per assistere i feriti e le famiglie delle vittime.

Angelica D’Errico