Fonte: ANSA.it

 

È stata raggiunta dal gabinetto tedesco di Olaf Scholz l’intesa sull’ingresso di “Cosco”, impresa statale cinese, nel porto di Amburgo. La compagnia ha acquisito il 24,9% di uno dei quattro terminal, un affare che Pechino non si è lasciata sfuggire. Il porto di Amburgo è il secondo in Europa per grandezza (dopo Rotterdam) e ha fatto parte della Lega anseatica, un consorzio commerciale che fino all’età moderna ha avuto il monopolio nel Baltico e nel Nord Europa.

 

LA TRATTATIVA- La cessione effettuata dal Cancelliere tedesco ha destato perplessità al Presidente degli Stati Uniti che ha prontamente ammonito Scholz sull’operazione varata, prospettandogli la situazione di dipendenza da Pechino che si potrebbe configurare per i tedeschi. “State per commettere lo stesso errore che avete fatto con Nord Stream 2, divenendo dipendenti dalla Russia” ha affermato Joe Biden. L’intesa ha spaccato anche Berlino:5 dicasteri (il ministero degli Esteri, dell’Economia, delle Finanze, dell’Interno e dei Trasporti) si son dichiarati non favorevoli alla trattativa. Scholz ha rassicurato i titubanti dicendo che il porto resterà “saldamente in mani tedesche” e ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla chiusura dell’accordo. I cinesi rappresenterebbero per il Cancelliere una chance per rilanciare l’economia poiché i cantieri del porto sono in crisi a causa della concorrenza asiatica.

 

L’INTERESSE DELLA CINA VERSO I PORTI EUROPEI- L’operazione sinotedesca non è casuale, si inserisce in una tattica di posizionamento commerciale che la Cina da tempo sta portando avanti. L’attenzione sul sistema portuale europeo si spiega alla luce dell’intento di Pechino di sfruttare le posizioni geo-strategiche del Nord Europa e del Mediterraneo per costruire i principali hub di distribuzione delle merci cinesi verso il Vecchio Continente. Tale fine si tradurrebbe non solo nell’acquisto di porti ma anche nell’acquisizione di società che gestiscono la rete commerciale interna degli scali navali. La compagnia Cosco, controparte della trattativa appena conclusa dalla Germania, ha già acquistato quote in Europa. L’impresa cinese possiede in Grecia il 67% del porto del Pireo. In Spagna detiene, invece, il 51% di Noatum Port Holdings. In Belgio ha acquisito l’85% del Zeebrugge Terminal e il 20% del terminal di Anversa. In Italia il principale terminal a partecipazione cinese resta quello di Vado ligure di cui la Cosco possiede il 40%, acquisito per 53 milioni di euro. Alla luce dei dati riportati, Pechino sembra giocare a carte scoperte. La conquista dei porti del Vecchio Continente è necessaria per la distribuzione delle merci lungo la Via della Seta, la rete di rotte commerciali che per secoli ha collegato l’Asia orientale al Mediterraneo.