«Per pacificare il Medio Oriente bisogna affrontare la Repubblica islamica dell’Iran», ha dichiarato Mike Pompeo, segretario di Stato degli Stati Uniti, confermando ancora una volta la posizione americana anti-Teheran, definita «la principale minaccia» regionale. Si è aperto così il secondo giorno della conferenza organizzata dagli Usa a Varsavia per discutere di «pace e sicurezza in Medio Oriente».

Divergenze Usa-Ue- La capitale della Polonia fa da scenario a uno scontro, mascherato da confronto, tra Europa e Stati Uniti, contrapposti nell’atteggiamento verso l’Iran: dopo che gli Usa hanno deciso di aumentare le sanzioni imposte al governo di Rouhani, l’Ue ha iniziato a cercare vie alternative per non interrompere le relazioni con l’Iran. Vicini invece il braccio destro di Trump e il premier israeliano Benyamin Netanyahu che, al contrario dei leader europei, ha confermato la sua presenza. La Francia ha mandato come rappresentante un alto funzionario, la Germania un segretario di Stato e il Regno Unito il capo della diplomazia (che è ripartito subito dopo l’apertura della conferenza).

Europa assente – «Abbiamo vedute diverse sull’accordo per il nucleare con l’Iran, ma abbiamo altri punti di vista che coincidono. Per l’Ue la piena attuazione dell’intesa con Teheran è una questione di sicurezza. Con gli Usa possiamo lavorare su altre questioni», ha dichiarato Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, assente a Varsavia perché impegnata alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. Domani, 15 febbraio, Mogherini si incontrerà con Pompeo a Bruxelles.