Una delegazione israeliana è partita verso il Qatar per discutere una tregua in cambio del rilascio di quaranta ostaggi. Nello stesso momento l’Idf ha preso il controllo dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, il più grande della città palestinese, e ha chiesto ai membri di Hamas di uscire e arrendersi. Secondo Israele si tratta di un’operazione militare «di alta precisione», necessaria dopo le informazioni di intelligence che hanno rivelato la presenza di funzionari di Hamas nel complesso medico. Il Ministero della sanità di Gaza ha parlato di circa 30.000  persone intrappolate nei due edifici dell’opsedale, tra cui civili sfollati, pazienti feriti e personale medico. Quella di Al-shifa non è l’unica operazione militare in corso, gli aerei israeliani hanno colpito anche il Libano e la Siria: un edificio di Hezbollah e un posto di osservazione sono stati distrutti nella città libanese di Ramyeh, mentre a nord-ovest di Damasco  è stato attaccato un deposito di armi destinate agli Hezbollah libanesi.

L’ospedale –  «Al-Shifa è sotto assedio, l’esercito presidia il cancello principale e per evitare di essere colpiti dai proiettili bisogna stare lontani dalle finestre», riporta il Ministero della sanità di Gaza. Secondo i media palestinesi, a causa dei bombardamenti ha preso fuoco l’edificio chirurgico specializzato e hanno perso la vita pazienti, tra cui donne e bambini. Finora «sono state catturate 80 persone sospette», ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ,e «alcune di queste sono state confermate come terroristi operativi».Il governo di Hamas ha parlato di «crimine di guerra» e Il ministero della Sanità di Gaza ha lanciato un appello a tutte le organizzazioni internazionali per «fermare immediatamente questo massacro». Le forze israeliane di difesa (Idf), prima di lanciare un nuovo attacco, hanno esortato le persone che vivono vicino all’ospedale al-Shifa a evacuare verso la zona umanitaria di al-Mawasi, sulla costa meridionale di Gaza.

Negoziati –  Il gabinetto di sicurezza israeliano ha dato l’ok alla missione per i negoziati a Doha, in Qatar. La delegazione scelta da Israele è guidata dal direttore del Mossad, David Barnea, che ha ricevuto «un mandato generale» a condurre le trattative con Hamas attraverso mediatori egiziani e qatarini.  Un funzionario israeliano, secondo quanto riporta il Times of Israel, ha dichiarato che i colloqui  potrebbero durare due settimane. L’obiettivo è quello di arrivare a una tregua di sei settimane nei combattimenti a Gaza in cambio della liberazione di quaranta ostaggi israeliani. A determinare la tempistica dei negoziati sarebbe la difficoltà che i mediatori di Hamas, in Qatar, avrebbero a comunicare con i leader del gruppo che si trovano nella Striscia di Gaza assediata. «i negoziati sono con Sinwar, e lui è nei tunnel»,  ha detto una fonte politica israeliana citata dai media.

Aiuti umanitari –  Quasi 240 camion di aiuti umanitari provenienti dai valichi israeliani di Nitzana e Kerem Shalom hanno fatto ingresso a Gaza. Lo ha reso noto il Cogat, l’ente del ministero della difesa israeliano che coordina le attivita’ nei territori palestinesi. Israele ha dichiarato che il 70 per cento di quel carico era costituito da cibo. Il resto includeva forniture di acqua, medicinali e materiale per allestire rifugi. Inoltre, ha aggiunto il Cogat, sono stati lanciati dal cielo 179 pacchi di aiuti ed è entrato nella Striscia il combustibile necessario per il funzionamento di cinque pompe per la purificazione dell’acqua che provvedono alle necessita’ di complessivamente 200 mila persone.