Il premier israeliano Benyamin Netanyahu

Le colonie in cambio della smilitarizzazione dei territori. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu si è detto disposto a ritirarsi da più del 90% della Cisgiordania occupata e a lasciare gli insediamenti nella zona, a patto che il futuro stato palestinese rimanga senza un esercito, anche se Israele cedesse la sovranità sulla zona. Lo scrive  il quotidiano Haaretz citando una fonte anonima, alla vigilia dell’arrivo del segretario di stato Usa John Kerry.

Secondo la fonte, che fa parte del Likud (il partito del premier), Netanyahu si rende conto del fatto che per un accordo di pace, “sarà necessario ritirarsi da più del 90% della Cisgiordania e che dovrà lasciare più di qualche insediamento”. Questa sarà una delle numerose questioni che verranno affrontate durante l’incontro col segretario americano, al suo quinto viaggio nel Paese per rilanciare il processo di pace.

Il tema degli accordi sulla sicurezza è uno dei principali interessi del premier e, stando alle rivelazioni della fonte, se le sue richieste saranno soddisfatte  sarebbe pronto a fare importanti concessioni territoriali.

Maria Elena Zanini