Tre uomini armati hanno fatto irruzione questa mattina, 7 novembre, nella sede del canale tv afgano Shamshad, a Kabul. Un giornalista e un terrorista sono morti in conseguenza dell’attacco. Un bilancio ancora provvisorio, come conferma il ministro dell’interno del Paese. L’Isis, con un tweet dell’agenzia di stampa Amaq, ha rivendicato l‘attentato e dichiarato che «sono state uccise 20 persone». Secondo le prime ricostruzioni la giornalista sarebbe morta mentre cercava di mettersi in salvo, mentre almeno 20 persone sono state trasportate in ospedale ferite. La seconda vittima è uno dei militanti che si è fatto saltare in aria all’ingresso dell’edificio.

Colonne di fumo si levano dalla sede tv Shamshad, luogo dell’attentato

La dinamica – I membri del commando sono entrati lanciando bombe all’interno dell’edificio. Almeno 100 persone tra dipendenti e giornalisti sarebbero rimaste intrappolate all’interno della sede Tv Shamshad presa d’assalto. Dopo circa 3 ore le forze di sicurezza sono riuscite a riprendere il controllo dell’edificio. La programmazione dell’emittente, dopo essere stata bloccata, è ripresa con la trasmissione di una serie televisiva, interrotta poi dai primi servizi sull’attacco.

La testimonianza – «Dalle telecamere di sicurezza ho visto tre attentatori che entravano negli uffici della Tv. Prima hanno sparato a una guardia e poi hanno fatto irruzione nell’edificio. Hanno cominciato a lanciare bombe e a sparare» ha dichiarato alla Bbc il testimone Faisal Zaland, giornalista riuscito a scappare da un’uscita di emergenza. Zaland ha aggiunto che alcuni dei suoi colleghi «sono stati uccisi», testimonianza che fa temere che il conto delle vittime potrebbe peggiorare. Secondo fonti dell’emittente, che trasmette in lingua pashtun, una ventina di giornalisti e dipendenti sarebbero rimasti feriti. «Questo è un attacco alla libertà dei media, ma non possono silenziarci», ha dichiarato direttore, Abid Ehsas.

L’intervento delle forze di sicurezza contro il commando terrorista

I precedenti – Nonostante la sicurezza di Kabul sia stata di molto rafforzata dopo il 31 maggio scorso – quando un camion bomba è esploso uccidendo circa 150 persone e ferendone 400 – nella capitale afgana le violenza a opera dell’Isis e dei talebani non si sono fermati. Il 31 ottobre un kamikaze che si ritiene avesse appena 12 anni si è fatto saltare in aria nel quartiere diplomatico di Kabul, uno dei più sorvegliati e sicuri della città, uccidendo cinque persone. Un altro importante attacco era avvenuto il 21 ottobre, quando un attentatore suicida colpì un autobus con a bordo giovani militari afgani in addestramento provocando 15 morti.