Raphael Warnock (Epa/Lesser)

Nell’America in fiamme la Georgia fa la storia. Nella giornata in cui Donald Trump arringa i suoi sostenitori e li incita a marciare su Capitol Hill, provocando disordini e l’occupazione del Congresso, il reverendo Raphael Warnock e Jon Ossoff vincono i rispettivi ballottaggi col 50,7% e il 50,3%, contro i senatori uscenti Kelly Loeffler e David Perdue. Il Peach State, storicamente repubblicano, regala così per un pugno di voti la maggioranza al Senato a Joe Biden, prerogativa fondamentale per l’attuazione dell’agenda politica del Presidente eletto. La festa dem è stata però rovinata dal caos trumpiano, che da Washington si è propagato fino ad Atlanta. Il Presidente uscente non ha tardato a definire anche le elezioni in Georgia come «una montatura», ed il segretario di Stato Brad Raffensperger, reo di non aver avvallato nei giorni scorsi le sue accuse di frode elettorale, è stato così scortato fuori dalla sede del governo locale, dopo che la protesta si era trasformata in violenza. Dietro i disordini però ci sono due elezioni che, per motivi diversi, segnano un punto di svolta per uno degli stati più conservatori del Sud.

Sulle orme di King – Raphael Warnock, 51 anni, è il primo senatore afroamericano mai eletto in Georgia. Cresciuto nelle case popolari di Savannah e undicesimo di dodici figli, diventò reverendo della Ebenezer Baptist Church di Atlanta, seguendo le orme dei suoi genitori. Entrambi erano infatti pastori della chiesa battista, la stessa di Martin Luther King, suo modello fin da ragazzo. Durante la presidenza Obama si è prodigato per allargare l’assistenza sanitaria, attraverso la riforma Medicaid, anche ai meno abbienti e lo scorso agosto ha celebrato i funerali di John Lewis, storica icona dei diritti civili. La sua raccolta fondi ha battuto ogni record per una corsa al Senato, raccogliendo oltre 107 milioni di euro. La sua sfidante Kelly Loeffler, la senatrice più ricca d’America, ha provato a dipingerlo per tutta la durata della sua campagna come un estremista, usando anche una vecchia accusa di violenza domestica da parte della moglie, da cui ha divorziato lo scorso maggio. Loeffler ha poi criticato il pubblico sostegno ricevuto dal movimento Black Lives Matter, nonché dall’avvocatessa Stacey Abrams, vera fautrice della vittoria democratica. Alla fine però si è dovuta arrendere a quelle 54mila preferenze in più che hanno regalato a Warnock il Senato e alla Georgia il suo primo rappresentante di colore.

Jon Ossoff, senatore della Georgia (Epa/Lesser)

Astro nascente – L’altro volto della svolta georgiana è quello di Jon Ossoff. A 33 anni è il più giovane senatore eletto dai tempi di quel Joe Biden che sarà il suo presidente. Di famiglia ebrea, particolare che rende la sua elezione ancora più significativa, si è laureato a Georgetown e ha svolto un master all’Economic School di Londra. Ha conosciuto la politica come tirocinante di John Lewis prima, e come collaboratore del deputato democratico Hank Johnson poi. In mezzo una carriera da giornalista investigativo, come CEO di un’agenzia di documentari. Nel 2017 si candidò alla Camera, segnando un nuovo record nella raccolta fondi per la campagna elettorale. Perse quelle elezioni, ma si mise in luce tanto da sconfiggere, tre anni dopo, un veterano della politica come David Perdue e confermarsi come astro nascente dell’ala moderata del partito democratico.