Jorge Mario Bergoglio

Identità, età e nome papale, i bookmaker internazionali hanno sbagliato su tutta la linea. Jorge Mario Bergoglio, 76enne arcivescovo di Buenos Aires, dalla sera del 13 marzo papa Francesco, era dato 30 a 1. La stampa internazionale non ha perso tempo e lo ha subito definito il Pontefice della svolta, vicino alla gente, umile e semplice. Come semplice è stata la sua presentazione ai fedeli: senza mozzetta rossa, non ha allargato le braccia, non si è mai definito Papa e ha chiesto ai fedeli di pregare con lui e per lui.

Colpito da questa semplicità anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitiano. “Un caloroso augurio ad un paladino dei poveri” arriva da Barack Obama, secondo cui “il Papa proveniente dalle Americhe è un tributo alla forza e alla vitalità di una regione che sta sempre più modellando il mondo”. Una scelta di netto allontanamento dall’Europa secondo il quotidiano britannico Guardian. Il premier inglese David Cameron si è limitato a twittare “un giorno importantissimo per gli 1.2 miliardi di cattolici nel mondo”.

Secondo Angela Merkel, invece, in molti si aspettano da Bergoglio “una linea di indirizzo, non solo in questioni relative alla fede, ma anche per quanto concerne pace, giustizia e l’integrità della creazione. Una scelta che va oltre il mondo cattolico”. In effetti, come sottolineato dal presidente francese Francois Hollande “la Chiesa si trova davanti all’importante missione di affrontare le sfide del mondo contemporaneo”.

Quasi “alla fine del mondo” in Argentina, madrepatria del nuovo vescovo di Roma, la presidente Cristina Kirchner si augura che Francesco si adoperi per “la giustizia, l’uguaglianza, la fraternità e la pace nel mondo”. Risapute le marcate differenze che contraddistingono il neo pontefice e il governo argentino, soprattutto sui temi legati alle politiche economiche e la povertà. Le relazioni tra Jorge Bergoglio e i Kirchner (coppia che si è succeduta alla presidenza dell’Argentina) sono sempre stati complessi, fino a diventare tesi quando il governo ha approvato i matrimoni omosessuali, cui Bergoglio, tanto vicino ai poveri, quanto conservatore, si oppose con forza.

La scommessa e al tempo stesso la speranza dell’intera comunità internazionale, adesso, è che Francesco I continui sulla strada intrapresa da Benedetto XVI promuovendo il dialogo interreligioso, perché “le sfide del mondo si possono risolvere solo attraverso il dialogo” come ha sottolineato il segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon.

Silvia Sciorilli Borrelli