Non ha perso tempo Giorgia Meloni. Appena è stato chiaro l’esito delle elezioni americane e la vittoria di Donald Trump, la presidente del Consiglio lo ha chiamato per congratularsi. Subito dopo, si è soffermata sui legami oltreoceano. «La conversazione ha costituito l’occasione per confermare la solida alleanza, il partenariato strategico e la profonda e storica amicizia che da sempre legano Roma e Washington», riferisce una nota di Palazzo Chigi. Dove è stato specificato che nel corso della telefonata i due «hanno espresso la volontà di lavorare in stretto coordinamento su tutti i principali dossier internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina e dalla crisi in Medio Oriente, con l’obiettivo comune di promuovere stabilità e sicurezza, anche nel quadro dei rapporti con l’Unione europea».
Le reazioni dell’Europa – Il trionfo di Trump ha suscitato reazioni opposte in Europa. Quella più diplomatica arriva dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «L’Ue e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati: siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Allora lavoriamo insieme a un’agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro», ha scritto su X. Parole da cui emerge la volontà di solidificare l’alleanza con gli Usa, nonostante le possibili politiche economiche che Trump ha annunciato in campagna elettorale. In particolare rispetto ai dazi da applicare all’Unione europea e all’incilinazione a accordi bilaterali che renderebbero più deboli i singoli paesi membri dell’Ue. In questo senso si sta tenendo, oggi 7 novembre, un vertice della Comunità Politica Europea a Budapest. Von der Leyen al suo arrivo ha aggiunto: «Se ci sono sfide davanti a noi, nessuno Stato membro da solo è in grado di gestirle, ma stare insieme in 27 come Unione europea, ci dà molto potere. E questa forza è il nostro valore più grande». La sfida per l’Europa sarà quella di dialogare in maniera positiva con Trump dopo le numerose dichiarazioni avverse durante la campagna elettorale: «Non prendono le nostre auto. Non prendono i nostri prodotti agricoli. Vendono milioni e milioni di auto negli Stati Uniti. Dovranno pagare un prezzo elevato», aveva detto il tycoon. I dazi sono il tema principale: l’idea del prossimo presidente sarebbe quella di imporre una tariffa del 10% sulle importazioni da tutti i paesi. Ma Von der Leyen è fiduciosa che si possa trovare un’intesa: «Ho una certa esperienza di lavoro con il Presidente Trump, quindi c’è qualcosa a cui aggrapparsi, e penso che sia molto importante che analizziamo insieme quali sono i nostri interessi comuni e lavoriamo con questi».
La chiamata a Musk – Giorgia Meloni, dopo la telefonata a Trump, ha poi sentito anche il suo più importante e influente sostenitore: Elon Musk. Il Patron di Tesla. «Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un’importante risorsa per gli Stati Uniti e per l’Italia, in uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future», ha scritto su X.
Nelle scorse ore ho sentito l’amico @elonmusk. Sono convinta che il suo impegno e la sua visione potranno rappresentare un’importante risorsa per gli Stati Uniti e per l’Italia, in uno spirito di collaborazione volto ad affrontare le sfide future. pic.twitter.com/sAqHNG1kaG
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 7, 2024