Estonia, Lettonia e Lituania si sono staccate dalla rete elettrica russa, a cui erano collegate dai tempi dell’Unione Sovietica. Ora si serviranno di quella europea, la Continental Europe Synchronous Area, in funzione in quei territori dalla giornata di ieri, domenica 9 febbraio. Un vero e proprio passaggio storico che cancella l’ultimo legame fisico dei tre Paesi con la Russia. A riprova dell’importanza dell’evento, è stato allestito lo scorso fine settimana nel centro di Vilnius, la capitale della Lituania, uno schermo alto 9 metri che mostrava al suo interno un orologio le cui lancette scorrevano verso il tanto atteso termine dalle dipendenze russe.

Storia – Questi tre paesi erano collegati alla rete russa dai tempi dell’Unione Sovietica, da cui hanno ottenuto l’indipendenza in seguito alla sua dissoluzione solamente all’inizio degli anni Novanta. L’idea di staccarsi per ragioni di sicurezza e di servirsi di quella europea è nata nel 2014, cioè da quando la Russia ha invaso e annesso la regione ucraina della Crimea. Estonia, Lettonia e Lituania erano attualmente gli unici a far parte della Nato e dell’Unione europea a essere ancora collegati al sistema russo.

Reazioni Per assistere a questo storico passaggio di rete, presenti a Vilnius lo scorso fine settimana la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il commissario per l’Energia Dan Jorgensen e il commissario per la difesa e lo spazio Andrius Kubilius. «Un giorno storico», l’ha definito Ursula von der Leyen, nel corso della cerimonia che si è tenuta domenica. «Oggi colleghiamo gli Stati baltici alla rete elettrica dell’Europa continentale. Le linee elettriche con la Russia e la Bielorussia vengono smantellate. Queste catene di cavi che vi collegavano a vicini ostili diventeranno un ricordo del passato». Dello stesso avviso anche il ministro degli Esteri Margus Tsahkna: «Mettendo fine alla dipendenza dei paesi del Baltico dalla Russia, togliamo all’aggressore la possibilità di usare l’energia come arma contro di noi».