“Non voglio morire. Per favore non lasciatemi morire”. Sono state queste le ultime parole di Hugo Chavez poco prima di morire. A raccontarlo è stato il generale Jose Ornella, capo della guardia presidenziale. “Non poteva parlare, lo ha detto con le labbra” ha aggiunto il militare fuori dall’accademia dell’esercito dove si trova la salma del presidente venezuelano. Ornella ha riferito anche di aver passato le ultime settimane con il presidente, fino al momento della morte: “Ha sofferto molto”.
Dopo la morte, avvenuta nel pomeriggio di martedì alle 16:25 ora locale (le 22.25 in Italia), il corpo di Chavez era stato portato dall’ospedale militare fino all’accademia al termine di un percorso di otto chilometri. Autorità politiche e militari hanno accompagnato il feretro, assieme a centinaia di migliaia di persone vestite di rosso, il colore della rivoluzione bolivarana.
Nicolàs Maduro, vice-presidente e delfino di Chavez, aveva ufficializzato la morte del leader in un intervento a reti unificate, parlando di “una tragedia storica” per il Venezuela e rivendicandone l’eredità: “Chi muore per la vita non può essere considerato morto”, aveva sottolineato, invitando “il popolo” a scendere in piazza per onorare il politico e riservandosi di rendere noti nelle ore successive “tutti i programmi per rendere omaggio al nostro comandante”. I funerali sono stati fissati per venerdì 8 marzo.
Maria Elena Zanini