Annegret Kramp-Karrenbauer non è più l’erede prescelta di Angela Merkel. La presidente dell’Unione cristiano-democratica (CDU) ha annunciato che non si candiderà alle elezioni del 2021 per il ruolo di cancelliere tedesco e che lascerà l’attuale partito di governo della Germania. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur, le intenzioni di Kramp-Karrenbauer, dichiarate da fonti interne ai democratici tedeschi, sarebbero quelle di voler «organizzare la candidatura alla cancelleria per l’estate, preparare il partito per il futuro per poi lasciare la presidenza della Cdu». Una decisione arrivata dopo cinque giorni di turbolenze politiche per il “caso Turingia”: nel Land i delegati della CDU nella Germania orientale hanno sfidato il divieto del quartier generale del partito di cooperare con l’Alternativa für Deutschland (AfD), evidenziando, come era già successo in passato, la debole leadership di “AKK“, nome con cui la leader dei democratici è ormai nota per i media tedeschi.
Il caso Turingia – «Un evento imperdonabile che ha segnato una rottura rispetto ad un principio fondamentale della CDU». Così Angela Merkel, in visita a Pretoria il 6 febbraio, aveva commentato l’elezione di Thomas Kemmerich, presidente dei liberal-democratici (Fdp) del Land, come primo ministro della Turingia. Il leader è stato eletto non solo con i voti del proprio partito ma anche con quelli dei democratici di Kramp –Karrenbauer e con l’appoggio esterno degli estremisti di destra dell’Alternative für Deutschland, spesso accusati di razzismo e di vicinanza con gruppi neonazisti. Una mossa politica che ha colto di sorpresa AKK e che ha sfidato l’ordine chiaro della leader di partito di non collaborare con Alternative für Deutschland a qualsiasi livello. Un caso nazionale che ha visto un duro intervento di Merkel sulla questione, le dimissioni dopo sole 24 ore di presidenza dello stesso Kemmerich e, come conseguenza ultima, l’abbandono di Kramp-Kemmerich da leader CDU ed erede cancelliera.
Das Präsidium der @cdu ist einstimmig meiner Linie gefolgt: Keine CDU-Minister in einem “Kabinett Kemmerich”, keine Zusammenarbeit mit der AfD.
Am besten sollten die Wählerinnen und Wähler in Thüringen erneut die Wahl haben.— A. Kramp-Karrenbauer (@akk) February 5, 2020
Una leadership troppo debole – Nel dicembre del 2018 Annegret Kramp-Karrenbauer era stata scelta dal partito come presidente ed erede ufficiale di Angela Merkel, a discapito dell’avversario principale Friedrich Merz. Dopo le prime lacrime di gioia e i ringraziamenti, la neo eletta presidente del partito di governo ha dovuto presto affrontare la frequente messa in discussione di una leadership considerata troppo debole. Con un termine di paragone spesso ingombrante come quello di Angela Merkel, la carenza di carisma di AKK ha subito avuto riscontro nelle urne: dopo la vittoria della sua elezione, i voti hanno sempre bocciato il nuovo corso del partito, dal 28,9 % alle Europee, con il – 6.4% rispetto al 2014, alla sconfitta in Turingia. A indebolire la figura della delfina di Merkel anche lo scandalo dell’utilizzo di un A310 dell’areonautica tedesca semi-vuoto da 200 posti per volare a Washington, mentre il governo si apprestava a varare un piano a difesa dell’ambiente.