La Commissione europea ha presentato il 13 maggio 2015 l'Agenda europea sulla migrazione (fonte: askanews)

La Commissione europea ha presentato il 13 maggio 2015 l’Agenda europea sulla migrazione (fonte: askanews)

Trasferire i rifugiati dai Paesi in emergenza afflussi, come Italia, Grecia e Malta, e redistribuirli fra gli stati membri dell’Unione. Ecco la parte più controversa dell’Agenda europea sulla migrazione, presentata il 13 maggio 2015 dalla Commissione europea. Nonostante l’opposizione di Regno Unito, Repubblica Ceca e Slovacchia, la Commissione ha deciso di attivare per la prima volta il sistema di emergenza previsto dall’articolo 78, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Per stabilire quanti rifugiati dovrà ospitare ogni Paese si terrà conto della loro popolazione, del prodotto interno lordo, del numero di rifugiati già accolti e del tasso di disoccupazione. In questo modo, all’Italia spetterebbe accogliere l’11,4% dei rifugiati, il 18,4% alla Germania e il 14% alla Francia.

“Finalmente arriva una risposta europea alla questione immigrazione, ed è una risposta globale, che coglie tutti gli aspetti del problema”, ha detto Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea. “Passi da gigante quelli compiuti dall’Ue nelle ultime settimane”, ha sottolineato. E sono passi che prevedono anche il reinsediamento negli Stati europei di persone bisognose di protezione internazionale che si trovano ora nei campi profughi di Paesi extra Ue come Giordania e Turchia. Il programma sarà in totale di 50 milioni di euro per il 2015 e 2016: i migranti interessati saranno in un primo momento 20mila, da redistribuire secondo gli stessi criteri usati per coloro che sono già sul suolo europeo.

Ma si continua a lavorare anche al contrasto del traffico di uomini. La proposta europea è distruggere militarmente i barconi dei trafficanti prima che partano dalla Libia. Un’idea che la Ue intende portare avanti solo con l’approvazione e il mandato dell’Onu. Le linee guida, il centro di comando e il comandante dell’operazione potranno essere stabiliti lunedì 18 maggio nel corso del Consiglio dei ministri degli Esteri Ue. Sarà poi a giugno il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo a decidere di lanciare l’operazione. Di certo non sarà un attacco di terra. “Pianifichiamo un’operazione navale, speriamo nella collaborazione con le autorità libiche, per smantellare il modello di business dei trafficanti”, ha specificato Federica Mogherini. Nella stessa direzione va la scelta di triplicare nel 2015 e 2016 le capacità e i mezzi di Triton e Poseidon, le missioni di sorveglianza delle coste italiana e greca condotte dall’Agenzia per la gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea, Frontex.

 Livia Liberatore