raid libano okIsraele attacca il Libano ed Hezbollah risponde. Se fosse confermato, il raid aereo avvenuto lunedì 24 febbraio nell’area di Janta, sulle montagne che dividono il Paese dalla frontiera con la Siria, sarebbe il primo attacco israeliano in terra libanese del 2014. Il presidente Netanyahu non ha voluto commentare l’accaduto, limitandosi ad affermare: «Facciamo tutto il necessario per garantire la sicurezza di Israele». Anche le autorità libanesi tacciono: solo l’esercito ha ammesso che lunedì sera quattro aerei israeliani, provenienti dal Mediterraneo, sono entrati nel loro spazio aereo e si sono diretti a est verso il confine con la Siria, dove hanno sorvolato le roccaforti di Hezbollah.

È proprio dal movimento sciita libanese che arrivano le maggiori accuse: in un comunicato riportato dal quotidiano An Nahar, Hezbollah confermerebbe l’attacco – che aveva come obiettivi due mezzi pesanti provenienti dalla Siria e diretti in Libano, uno dei quali trasportava missili e l’altro piattaforme di lancio. «L’attacco è un’aperta aggressione contro il Libano e la sua sovranità e non solo contro la Resistenza (è il termine con il quale il movimento sciita definisce se stesso, ndr) – afferma la nota – e non rimarrà senza una rappresaglia». Hezbollah però smentisce la notizia secondo cui alcuni suoi miliziani sarebbero rimasti uccisi nel raid, come invece riportava il quotidiano Daily Star di Beirut citando anonime «fonti di sicurezza».

Giorgia Wizemann