Scontri a Tripoli

Ancora guerriglia armata a Tripoli tra i sostenitori e gli oppositori del regime di Assad (fonte: Yahoo.com)

Quarta notte di scontri a Tripoli, a nord del Libano. Secondo una fonte dei servizi di sicurezza libanesi, sarebbero almeno sei le persone uccise nelle ultime ore nella violenta lotta tra sostenitori e oppositori del presidente siriano Bashar al Assad. Pesante è anche il bilancio dei feriti che si attesta sulle quaranta persone coinvolte nella guerriglia tra gli abitanti del quartiere sunnita di Bab al Tebbaneh, a favore dei ribelli siriani, e quelli del quartiere alawita di Jabal Mohsen, dalla parte del regime di Damasco.

Intanto fonti interne a Hezbollah riferiscono che sono almeno 75 i combattenti uccisi dall’inizio del coinvolgimento, qualche mese fa, del movimento sciita in Siria, in particolare a Qusayr.

Nel frattempo i 62 membri della direzione della Coalizione nazionale siriana, considerata la principale opposizione al regime di Assad, si riuniscono giovedì 23 maggio a Istambul per eleggere il nuovo leader del movimento e preparare una posizione in vista di “Ginevra 2”, conferenza promossa da Usa e Russia  per cercare di delineare una soluzione politica alla crisi militare.

La riunione di Istanbul inizia all’indomani di quella che hanno tenuto ad Amman i capi della diplomazia dei Paesi del gruppo “Amici della Siria” che appoggiano la ribellione armata contro il presidente Assad. Il presidente della Coalizione, George Sabra, è considerato uno dei possibili favoriti per l’elezione del nuovo leader , con altri due dirigenti, Burhan Ghaliun e Luay Safi. Il presidente uscente Ahmed Moaz al-Khatib si è dimesso in marzo dopo la contestata designazione del ‘primo ministro provvisorio’ dei territori controllati dai ribelli Ghassan Hitto.

A Istanbul Hitto dovrebbe presentare gli 11 ‘ministri’ che faranno parte del suo ‘governo’. Ma una mozione di censura potrebbe essere presentata contro di lui. La sua elezione è contestata da parte dei delegati, che lo ritengono imposto dai Fratelli Musulmani, la componente principale della Coalizione, e da Turchia, Qatar e Arabia Saudita. Sulla partecipazione dell’opposizione, tuttora fortemente divisa, alla conferenza di pace di ‘Ginevra 2’ prevista in giugno la riunione di Istanbul potrebbe secondo le fonti non essere in grado di adottare una decisione definitiva.

Angela Tisbe Ciociola