Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah

La guerra siriana si è spinta fino a contagiare il Libano. Dopo i razzi caduti sui quartieri meridionali di Beirut domenica scorsa, nella notte tra lunedì e martedì tre soldati libanesi sono stati uccisi da alcuni gruppi armati nell’est del Paese, vicino al confine con la Siria. La notizia arriva da una fonte dei servizi di sicurezza: i tre militari “sono stati uccisi da uomini armati mentre erano a bordo di un 4×4 all’entrata est di Arsal”.

Non è il primo episodio di violenza in Libano nell’ultimo periodo. Due giorni fa un razzo aveva colpito il quartiere di Mar Mikhael, nella capitale, ferendo quattro persone, e un altro missile era caduto su Maroun Misk, ferendo un solo civile. Un’escalation che preoccupa anche il ministro dell’Interno libanese, Marwan Charbel, secondo il quale è in atto “un tentativo di destabilizzare la sicurezza interna nel Paese”.

Gli attacchi sono seguiti alle parole del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che ha promesso di continuare a combattere contro i ribelli siriani al fianco del regime di Assad.

Francesco Giambertone