Kobane

Un’immagine della città di Kobane, al confine tra Siria e Turchia

Lo Stato Islamico torna a Kobane. La città al confine tra Siria e Turchia, che era stata liberata dalle forze di resistenza curdo-siriana dopo 4 mesi di assedio e che era diventata il simbolo della lotta all’Isis, nella notte tra il 24 e il 25 giugno ha imbracciato di nuovo le armi: violenti scontri tra i miliziani jihadisti e l’Unità di protezione popolare (Ypg) si sono avuti prima nei sobborghi della città per poi spostarsi fino al centro di Kobane.

La conferma della notizia è arrivata dalla Bbc su fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre una smentita è stata data poche ore dopo dal portavoce dell’Ypg curdo Mustafa Bali: “Un gruppo di jihadisti dell’Is si è infiltrato nella notte all’interno della città. Secondo le nostre informazioni sono entrati dalla parte turca all’altezza del valico Mashterkinar. La città è sotto il nostro saldo controllo. I terroristi hanno preso il controllo di alcuni edifici in tre punti della città. Le unità di difesa del popolo hanno steso un cordone di sicurezza e ci sono combattimenti. Nelle prossime ore libereranno gli edifici”. Per Bali, sono poche le costruzioni cadute nelle mani dell’Isis: due a nord della città a ridosso dei confini con la Turchia, una terza di Medici Senza Frontiere nel quartiere Mashtav al-Nour e una libreria a est della città.

Ma gli scontri sono proseguiti anche nella mattinata del 25 giugno, quando alcuni miliziani dello Stato Islamico si sono infiltrati nella periferia meridionale della città: qui, riferiscono alcune fonti di Kobane, gli uomini di al-Baghdadi hanno fatto esplodere un’autobomba e un posto di blocco curdo, provocando 25 morti e 75 feriti.

Giorni fa l’Ypg aveva annunciato di aver conquistato Ayn Issa, piccolo centro a 50 km da Raqqa, roccaforte dell’Isil in Siria, e del valico di Tal Abyad, al confine con la Turchia. Il valico era stato, fino a quel momento, nella mani dei jihadisti del Daesh.

All’inizio della settimana, le milizie curde di Ypg avevano annunciato la conquista di Ayn Issa, ad appena 50 km da Raqqa, la roccaforte dell’Is in Siria e pochi giorni prima i combattenti curdi avevano annunciato di aver preso il controllo del valico di Tal Abyad, sul confine con la Turchia, finora in mano ai jihadisti del Daesh. In Siria la situazione resta ancora incerta, anche se l’Isis ha annunciato di aver conquistato due sobborghi della città di Hasaka, finora sotto il controllo dell’esercito di Assad. Da Damasco smentiscono, ammettendo però che alcuni cittadini di al-Nashwa sono stati effettivamente cacciati dalle loro case da alcuni militanti dell’Isis.
Chiara Baldi